Nel giorno della serrata dei negozi di Napoli contro la zona a traffico limitato, i disordini arrivano fino al municipio e alla questura. Davanti al portone del Comune sono infatti esplosi quattro o cinque petardi, uno dei quali lanciato contro una delle camionette schierate a protezione del palazzo, presidiato da un doppio cordone di agenti del Reparto mobile della polizia e di carabinieri. Qui si sono avuti i momenti di tensione più forte. Gruppi di manifestanti hanno tentato di forzare il cordone. La polizia ha risposto con quella che è stata definita “azione di respingimento” e il lancio di alcuni lacrimogeni. Due manifestanti sono stati soccorsi da ambulanze del 118. Un altro petardo è stato lanciato nei pressi dell’edificio della questura, in via Medina, senza provocare danni. 

Secondo alcune testimonianze, la protesta si stava svolgendo in modo pacifico, quando alcuni ‘infiltrati’ nel corteo hanno lanciato i petardi. Piazza Municipio, dove era in corso anche una manifestazione dei disoccupati dei Bros, e via Marina sono rimaste bloccate. La manifestazione è partita in mattinata da piazza Carità e piazza Sannazzaro. La manifestazione, promossa dalla Confcommercio nell’ambito della serrata dei negozi, è stato organizzato per protestare contro le misure adottate dall’amministrazione comunale per quanto riguarda la Ztl. Sotto accusa il nuovo piano traffico, che secondo i dimostranti ha causato un sensibile calo degli affari, dal momento che gli acquirenti non possono più raggiungere con le auto alcune aree della città.

In testa al corteo il presidente della Confcommercio di Napoli, Pietro Russo, secondo il quale “la crisi pur non essendo figlia delle Ztl è stata aggravata da un piano mobilità che l’ha ulteriormente soffocata”. E il sindaco De Magistris – accusa – si è “chiuso” nel Palazzo senza dare seguito alle promesse di “democrazia partecipata”. I commercianti hanno mostrato cartelli contro la Ztl di Chiaia, di piazza Dante, dei Quartieri spagnoli. E hanno chiesto la riapertura di via Cervantes e via Guantai dove – dicono – da quando è stata aperta l’area pedonale, hanno chiuso 13 negozi su 33. I commercianti in piazza sono espressione di tutta l’area che va da piazza Dante a via Toledo, dei Quartieri spagnoli e della Pignasecca. Alta l’adesione alla serrata: la quasi totalità dei negozi di via Toledo sono rimasti con le saracinesche abbassate, tutto chiuso alla Pignasecca, dove non ci nemmeno gli ambulanti, e nel centrale corso Umberto.

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