Il Movimento 5 Stelle occuperà la Camera. I deputati domani resteranno in Aula dopo il dibattito per protestare contro il mancato avvio delle Commissioni. Lo hanno confermato in conferenza stampa i capigruppo alla Camera e al Senato Roberta Lombardi e Vito Crimi. Parte così l’iniziativa che ieri è stata votata in assemblea dai parlamentari grillini e che è stata annunciata su Twitter con l’hashtag #OccupyParlamento.

“Vogliamo ripartire dalle regole. In Aula leggeremo articoli della Costituzione”, ha detto Lombardi. L’occupazione durerà fino alla mezzanotte e un minuto di domani e inizierà dopo la seduta che è in programma nel pomeriggio per esaminare, tra l’altro, la proposta di ampliamento dei poteri della Commissione speciale guidata dal leghista Giancarlo Giorgetti su cui l’M5S è contrario. “Servono leggi per un Paese al collasso – ha aggiunto Lombardi -. Per questo bisogna avviare immediatamente le commissioni permanenti senza perdere tempo ulteriormente”. Lombardi ha anche ricordato che il presidente della Camera Laura Boldrini ha messo più volte all’ordine del giorno della riunione dei capigruppo l’avvio delle commissioni, che però non è mai stato sbloccato a causa della mancanza dell’unanimità.

L’occupazione non avverrà per il momento al Senato, dove il presidente Piero Grasso ha convocato per domani la conferenza dei capigruppo per velocizzare la procedura che deve portare alla composizione delle commissioni parlamentari. Il Movimento 5 Stelle – ha spiegato Crimi – ha preventivato la possibilità di sostenere l’avvio delle commissioni con manifestazioni di piazza, ma al momento non  si faranno: “E’ una delle possibili iniziative che verificheremo di volta in volta”. Crimi ha poi aggiunto che il Movimento 5 Stelle intende convocare delle commissioni per far iniziare a lavorare il Parlamento. Si tratta, in sostanza, di far lavorare delle commissioni ‘ombra’: “Noi abbiamo già indicato i nostri componenti – ha spiegato Crimi -. Ci autoconvochiamo per giovedì mattina alle ore 10 e invitiamo tutti gli altri partiti a fare lo stesso cominciando a lavorare ai disegni di legge. Si potrebbe partire dalle proposte di iniziativa popolare come atto di attenzione verso i cittadini”.

“Faremo finta di avere anche una Giunta per le Elezioni e i Regolamenti, visto che ci prepariamo ad eleggere un presidente della Repubblica con parlamentari incompatibili – ha aggiunto Crimi -. Ci sono almeno 30 casi accertati di incompatibilità”. Su tale questione il capogruppo ha lanciato un appello agli altri partiti: “Chiediamo che tutte le forze politiche votino l’ineleggibilità di Silvio Berlusconi e dei suoi avvocati”. Compresi quindi anche Niccolò Ghedini e Piero Longo.

“La legge elettorale non è una priorità del Paese. Sono prioritarie altre riforme, come il reddito di cittadinanza”, hanno aggiunto Lombardi e Crimi. Che hanno poi sottolineato di non puntare a un ritorno immediato alle urne: “Le elezioni a giugno sarebbero una sciagura”.

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