Sono abbastanza sicuro che la Ryanair fallirà. E con lei tante altre aziende che non hanno capito ancora cosa sta accadendo. Non parlo di buchi di bilancio o di problemi finanziari, di queste cose non so nulla riguardo queste aziende. Ma il mondo cambia veloce, e se non capisci che i consumatori sono stufi di te, sei fuori.

Tanta gente, come me, non ne può più dei tranelli, dei trucchetti, delle insidie commerciali, delle furberie. I prodotti al supermercato con il prezzo piccolo piccolo e quel che risparmi per lo sconto scritto grande grande (così la gente pensa che quella cifrina sia il costo vero e lo prende); le note in fondo agli annunci di grandi offerte in cui c’è scritto, guarda caso, che tu però, purtroppo, non puoi usufruirne perché valeva fino a un minuto fa (e intanto però tutti corrono sul sito di quell’azienda per l’annuncio dell’offerta); la difficoltà per prenotare un volo con una società low-cost come Ryanair (sono tutte uguali), dove ti costringono a cliccare “no grazie” per tre quarti d’ora su offerte, servizi, prodotti di cui non hai bisogno, e poi ti ricostringono a dire “no grazie” al momento del check in, e che se non stai attento ti affibbiano qualunque cosa aumentando il costo del volo. Ecco, di questa fatica, di questo dover mantenere le antenne sempre dritte, sempre sul chi-va-là per evitare di farsi fregare, del tempo che mi rubano sperando che mi distragga, che alla fine ceda, che mi sbagli… non ne posso più.

Farò di tutto, sempre, per evitare queste aziende. Appena c’è un’opportunità di comprare altro, di usare altro, lo farò. E lo faranno milioni di persone. E loro falliranno. Non sarà la crisi a uccidere quelle imprese, si saranno suicidate da sole.

Voglio comprare un volo aereo con tre click del mouse, non investendo mezze ore e stressandomi per essermi dovuto difendere da mille trabocchetti. La fatica devono farla loro, non noi. Noi paghiamo, loro guadagnano. Voglio comprare la pasta d’acciughe senza scoprire che, dentro, mezzo tubetto è pieno d’aria invece che di acciughe. Voglio che i servizi che acquisto mi siano sempre comunicati iva inclusa, e non dovermi accorgere, quando pago, che poi il prezzo è diverso. Voglio un’assicurazione che se c’è un prezzo migliore sul mercato non mi fa perdere tempo quando glielo comunico: o mi abbassa il premio oppure mi dice che non può e cambio assicurazione, senza chiedermi “mi fa avere il preventivo che ha da un’altra compagnia!” perché altrimenti, come è accaduto qualche giorno fa, attacco il telefono e cambio assicuratore, all’istante. Non voglio più avere a che fare con i manigoldi che si scervellano su come fregarmi, e voglio che sappiano che 1) non mi fregheranno mai, 2) li odio cordialmente e li lascerò come cliente dopo un istante che qualcuno mi offrirà meno fatica, meno concentrazione necessaria e soprattutto non mi considererà un cliente coglione, quale non sono.

Queste aziende sono amministrate male, da dei poveri di spirito che non capiscono quale rivoluzione sia in corso in questo momento. I loro responsabili commerciali e marketing sono delle cariatidi senza speranza. Passano ore, giorni, mesi, a costi elevatissimi per l’azienda, a pensare come fregare i clienti invece che pensare come servirli, come farsi preferire e amare. Salvo poi fare spot dicendoti che sono “tutti intorno a te”, o che loro sono animati dalla passione e si svegliano di notte per mettere a posto i prodotti sugli scaffali perché “c’è un problema tra la gente”. Il problema sono loro, la loro aridità mercantile, la loro insipienza culturale, la loro totale mancanza di rispetto verso il cliente, la loro mancanza di fantasia. Il loro tentativo di dimostrarci che siamo dei mentecatti e che possono metterci nel sacco fallirà.

Aziende, svegliatevi. Il mondo cambia. E’ finita l’era del marketing, delle cazzate. Compreremo sempre meno prodotti, solo quello che è strettamente necessario, pur di non essere schiavi. E compreremo sempre meno i vostri, soprattutto, visto che ci trattate come degli imbecilli. Ricordatevi queste parole quando porterete i libri in tribunale.

La prima azienda che si rende conto di questo è destinata a stravincere sul mercato. Chi non lo comprende è fuori.

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