Mentre i bookmaker stranieri rilanciano le quote per i favoriti alla corsa per il Quirinale, un endorsement inaspettato arriva dalla portavoce del Pdl alla Camera Mara Carfagna, che fa il nome di Emma Bonino. “Mi piacerebbe molto – dice Carfagna -. Mi sentirei garantita da una donna come lei, anche se su alcune posizioni è distante da me”. 

Emma Bonino al Colle sarebbe un segnale di grande cambiamento”, ha aggiunto la deputata del Pdl, sottolineando che la sua valutazione esprime solo un auspicio personale. E del resto quasi subito è intervenuto sulla questione Renato Brunetta, che del Pdl è capogruppo alla Camera: “La dichiarazione dell’onorevole Mara Carfagna è, come già precisato da lei stessa, una valutazione a carattere personale. La sua opinione, comprensibile anche per il ruolo di ex ministro per le Pari opportunità, non corrisponde comunque agli orientamenti né del gruppo parlamentare del Pdl, né del Popolo della libertà”. Ma, aggiunge Brunetta, nei confronti della Bonino rimane “la massima stima e il massimo rispetto”.

E il nome dell’esponente radicale compare anche nell’elenco stilato dei bookmaker stranieri, dove però i favoriti sono Romano Prodi e Gianni Letta. Secondo i dati raccolti dall’agenzia specializzata Agipronews, per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica l’ipotesi Prodi è quotata dal provider Bet2875 a 1,65. Ma la presa di posizione contraria del centrodestra lancia verso il Colle anche Letta, dato a 1,85. A 2,00, invece, l’elezione di Massimo D’Alema, mentre si sale a 2,45 per l’ex presidente del Senato Franco Marini. L’elezione dell’attuale inquilino di Palazzo Madama, Pietro Grasso, vale 6 volte la scommessa, con il costituzionalista Stefano Rodotà a 6,50 e l’ex presidente di Montecitorio Luciano Violante a 7,00. In fondo al tabellone la Bonino a 7,30 e Giuliano Amato a 8,00. 

Berlusconi teme imboscate 
Nel Pdl si scommette su un incontro tra Silvio Berlusconi e Pier Luigi Bersani nei prossimi giorni. Di certo le diplomazie sono al lavoro e gli ambasciatori azzurri starebbero preparando il terreno per un faccia a faccia, forse la prossima settimana. Il colloquio tra i due leader verterebbe, naturalmente, sul prossimo candidato alla presidenza della Repubblica. Una partita, quella del Colle, considerata fondamentale per il Cavaliere, che non transige: o ci danno un presidente di garanzia oppure il tavolo salta.

In questi giorni sono particolarmente attivi Angelino Alfano e Denis Verdini, mentre per il Pd sono in campo Enrico Letta e Maurzio Migliavacca. Il sospetto di Berlusconi è che Bersani voglia fargli un’imboscata e per questo avrebbe invitato i suoi alla massima prudenza, visto che il Pd non ha mai nascosto la tentazione di puntare sulla candidatura di Prodi per sparigliare le carte, giocando di sponda con i grillini e i montiani. Tanto più, fanno notare a palazzo Grazioli, che tra Grillo e Prodi vi sono rapporti diretti da tempo. E una volta sul Colle, raccontano fonti pidielline, l’ex presidente della Commissione Ue “potrebbe sdebitarsi riconsegnando a Bersani (o a una personalità indicata dal Pd) l’incarico di formare il governo, con un programma fortemente anti-Berlusconi, e perciò gradito ai 5 Stelle, che (sempre su richiesta di Prodi) lo farebbero passare in Parlamento”. Con un obiettivo preciso, teme il Cavaliere: eliminarlo dalla vita politica.

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