Contro la privatizzazione di Sea Handling sarà sciopero generale. Lo hanno annunciato i sindacati di base Usb, Flai, Ugl e Cub al termine delle assemblee che si sono svolte giovedì pomeriggio a Linate e Malpensa, in assenza delle tre sigle confederali. Si annuncia dunque una stagione molto calda negli aeroporti milanesi, con i lavoratori che si sono detti pronti a bloccare gli scali. A Malpensa cinquecento lavoratori di Sea Handling hanno sfilato pacificamente al terminal uno, al termine dell’assemblea in cui è stata deliberata all’unanimità la decisione di indire uno sciopero generale per protestare contro le manovre della proprietà (in particolare del comune di Milano e del fondo F2i) verso la privatizzazione della società, una prospettiva che metterebbe a rischio una parte dei 2400 posti di lavoro garantiti oggi da Sea Handling. Scelte difficili e imposte dalla decisione della Commissione Europea di considerare la ricapitalizzazione da 360 milioni di Sea Handling un aiuto di Stato, da restituire integralmente. Decisione alla quale la proprietà intende opporsi e della quale ha interessato il governo di Mario Monti. Il corteo si è concluso agli imbarchi, dove i lavoratori hanno usato fischietti e saltato scandendo slogan contro il titolare del fondo F2i Vito Gamberale, e il sindaco di Milano: “Chi non salta Pisapia è“. Nei prossimi giorni si riunirà un coordinamento di lavoratori che dovrà decidere e dettagliare le forme di lotta da attuare per farsi ascoltare dalla proprietà  di Alessandro Madron

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