“Una cucina. E nella cucina un tavolo, qualche sedia, un piccolo albero di Natale, un frigorifero. E sul frigorifero, seduta come si mettono a sedere le bambole, una bambola. Di pezza. Che si chiama Ada. E poi c’è qualche macchia di sangue. E la mano di un uomo morto che sbuca da una lenzuolo arancione. E infine c’è Savino, che stringe i pugni, distoglie lo sguardo e pensa; pensa a quanto tempo gli rimanga per mettere ogni cosa al suo posto”. Inizia così la sinossi di Siamosolonoi, in scena venerdì 22 marzo all’Arena del Sole di Bologna con protagonista Michele Riondino e Maria Sole Mansutti.

Siamosolonoi racconta la storia dell’amore patologico, possessivo, infantile che unisce i due protagonisti, Savino e Ada: un uomo e una donna impegnati in un confronto che è una lotta amorosa, al tempo stesso spietata e dolcissima.

La pièce si svolge in una cucina: questa stanza del quotidiano per eccellenza, da pulire e riordinare, in cui preparare il pranzo e guardare la tv, diventa per Ada e Savino teatro di duelli e vendette, privazioni e liberazioni, conquiste e sconfitte, in un alternarsi di leggerezza, malinconia e inquietudine.

Il testo di Marco Andreoli è stato costruito facendo riferimento alla “teoria dei giochi”, la scienza che analizza le situazioni di conflitto e studia le decisioni individuali dei soggetti coinvolti.

Scrive Andreoli: “Siamosolonoi è un piccolo romanzo di formazione, un rapido bildungsroman, una metafora quotidiana e universale del percorso umano. Ne siamosolonoi Ada e Savino sono i “soggetti coinvolti”: ognuno di loro persegue uno scopo diverso e, di conseguenza, è costretto ad immaginare e ad applicare strategie differenti (…)”Malgrado la volontà un po’ cocciuta di realizzare griglie e contenitori, parliamo pur sempre dell’amore e della sua negazione. Tutta roba, insomma, che non può essere davvero contenuta in nessunissima griglia”.

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