Il dietrofront sulle espulsioni dei senatori “dissidenti” lo aveva già annunciato Grillo dal suo blog, dopo avere attaccato gli eletti a Palazzo Madama che si erano schierati per l’elezione di Pietro Grasso. Nel pomeriggio all’assemblea congiunta degli eletti 5 Stelle è stata infatti rinnovata la fiducia ai parlamentari, senza alcuna espulsione. All’ordine del giorno, inoltre, c’era la linea da tenere in vista delle consultazioni al Quirinale, dove giovedì alle 9.30 sono attesi gli esponenti ‘stellati’ capitanati da Beppe Grillo, mentre resta ancora in forse la presenza di Gianroberto Casaleggio. La posizione del Movimento è chiara e in un’intervista rilasciata all’Huffington Post, la capogruppo alla Camera Roberta Lombardi ha ribadito quanto espresso da Vito Crimi riguardo le consultazioni al Colle: “Chiederemo a Giorgio Napolitano un governo a 5 stelle. Se ci darà l’opportunità di andare a chiedere la fiducia in Parlamento, nel giro di pochi giorni gli presenteremo la nostra squadra per l’esecutivo”. 

Il Movimento boccia quindi quasiasi altra ipotesi di esecutivo, inclusa quella istituzionale guidata dal presidente del Senato. “Napolitano ci affidi l’incarico – prosegue Lombardi-: in pochissimi giorni gli presenteremo una squadra di governo ineccepibile”. Secondo la capogruppo alla Camera infatti “non esistono personalità terze ‘pure’, un tecnico non è mai imparziale se sostenuto da alcune forze politiche piuttosto che da altre”. Lombardi è certa inoltre che “non si tornerà al voto a breve”, perché, aggiunge, “tutti sanno che se accadesse, con questa legge elettorale vinceremmo noi”.

L’assemblea è stata chiamata a decidere anche della composizione delle Commissioni parlamentari. “Bisogna decidere come dividerci in base alle singole competenze – spiega un giovane deputato grillino – e occorre farlo in fretta”. Dopo tre ore di riunione, è stato annunciato che non ci sarà nessuna diretta streaming dell’incontro e all’uscita bocche assolutamente cucite. Nessuno svela i contenuti della discussione: ai giornalisti i più negano che si sia parlato dei ‘dissidenti’, anche se altri ammettono che il tema è stato toccato. Il capogruppo al Senato Vito Crimi ha reso noto che non sono previste conferenze stampa o video sulla riunione. “Abbiamo parlato di tante cose”, si è limitato a dire. “Stiamo cercando di darci una linea politica, ma in questi giorni siamo alle prese con il gossip”, ha aggiunto. E c’è chi cita le parole di Beppe Grillo per spiegare l’accaduto ai colleghi: “Si trattava di decidere tra la peste bubbonica e un forte raffreddore”.

Anche Paolo Becchi, professore all’Università di Genova molto vicino al M5S, è intervenuto a La Zanzara su Radio24 ribadendo in no alla fiducia a Bersani. In quel caso, ha detto, “me ne vado dal movimento, non mi riconoscerei più”. “Io non credo ai governi tecnici – dice Becchi – dunque il Movimento direbbe no anche un governo istituzionale”. Quanto all’incontro tra Grillo e Napolitano, Becchi spiega che “nell’ultimo periodo Grillo e il Movimento hanno scritto cose pesanti su re Giorgio, ma Beppe lo ha anche lodato per la storia di Steinbrueck quindi credo che il clima sarà disteso”. Trova sbagliato “porre la questione della ineleggibilità di Berlusconi. Dopo vent’anni vai a riscoprire una norma del ’57, mi sembra una cosa capziosa” e conclude dicendo che “l’Italia deve uscire dall’Euro, oppure in alternativa ci vuole un Euro debole per i paesi deboli”.

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