Licio Gelli presidente della Repubblica. Silvio Berlusconi tessera numero 1816, ministro della Giustizia. Fabrizio Cicchitto tessera numero 2232, presidente Copasir!”. E’ l’ultima provocazione di Beppe Grillo che rilancia sul suo blog un articolo a firma di Nicola Biondo dal titolo ‘P2 al governo: come sempre’.

“Un ex-iscritto alla P2 alla commissione parlamentare di controllo dei servizi segreti? E perché no? Si tratta di Fabrizio Cicchitto – scrive Biondo – già capogruppo Pdl alla Camera. Secondo un lancio di agenzia ‘la sua nomina oltre a placare le ambizioni interne al Pdl, leverebbe la presidenza del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ai grillini che l’hanno richiesta…'”. “Ecco la geniale idea – prosegue il blog di Grillo – dopo che ieri due ‘vacche sacre’ come Dini e Pisanu hanno espresso i loro timori che al M5S potessero andare le presidenze di importanti commissioni. Il primo dice al secondo: “Se i grillini arrivano in commissioni delicate come l’Antimafia o il Copasir è un problema. E tu lo sai”. E Pisanu avrebbe risposto: “Eccome, se avranno un questore renderanno pubblici i costi di qualsiasi cosa qui dentro. Caramelle comprese”.

Cosa c’è dietro il Copasir che i parlamentari non devono sapere? Ed ecco pronta l’idea Cicchitto al Copasir: membro del “cerchio magico” berlusconiano, per restare all’attualità, è uno degli organizzatori del presidio democratico di fronte al Tribunale di Milano in difesa dell’imputato di Arcore. In questa occasione definisce stalinisti i giudici che processano il Capo, per reati come induzione alla prostituzione minorile, e nazisti i medici che gli hanno fatto la visita fiscale. Per non dire del giudizio moderato che dà del M5S “un movimento che vuole radere al suolo le istituzioni politico parlamentari”. Qualcun altro, come Berlusconi, le istituzioni ha provato invece direttamente a comprarle, come nel caso del senatore De Gregorio. Il Copasir, poi, non ha dato buona prova di se’ negli ultimi anni. Non si è accorto che i servizi, in barba alla legge, avevano messo a libro paga alcuni giornalisti come Renato Farina e ad altri, come Guglielmo Sasinini, venivano forniti dossier riservati poi finiti nella Security Telecom. Non ha alzato un sopracciglio di fronte alle attività illegali come nel caso del rapimento di Abu Omar. Non ha controllato l’applicazione della legge (una norma pessima targata PD-PDL) che regola l’attività dei servizi, ne’ ha contribuito a migliorarne gli aspetti più opachi”. 

Facciamo tre esempi. La nuova legge – continua l’articolo di Biondo – non spiega cosa può essere oggetto di tutela e cosa no. E’ segreto quello che decidono i servizi e se c’e’ la conferma del Premier o di un suo delegato. I criteri non sono conosciuti”. “Secondo: la nuova legge vieta – prosegue – ai magistrati che vogliano compulsare gli archivi per un’inchiesta in corso di utilizzare propri consulenti che non siano ufficiali di polizia giudiziaria. Se questa disposizione fosse stata applicata in passato, molte delle inchieste, tra le quali quelle sulle stragi Piazza Fontana, di Brescia, sui delitti Mattei e De Mauro, e anche quelle compiute dalle commissioni parlamentari d’inchiesta, non avrebbero potuto consultare e utilizzare le milioni di pagine provenienti dagli archivi dei servizi. Inchieste che hanno visto invece l’utilizzo di alcuni tra i migliori storici e studiosi di questo paese. Terzo punto: se un magistrato, o un ufficiale di Pg, chiede di visionare un atto proveniente da un servizio estero, secondo la prassi ricavabile dalla legge, i nostri apparati dovrebbero chiedere al collegato estero il permesso di rendere visibile al magistrato il documento richiesto. Con buona pace della segretezza dell’indagine, della sovranità e della sicurezza nazionale”. “Che la tutela del segreto sia importante – conclude – non c’è alcun dubbio. Che i servizi segreti debbano poter operare, pure. Ma immaginare che a capo del Copasir finisca un ex-piduista è davvero troppo. Dopo Cicchitto Presidente della Commissione, avremo Licio Gelli come consulente?”.

 

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