Bernardo Provenzano, ricoverato dopo un intervento al cervello nell’ospedale di Parma, verserebbe in condizioni gravissime, tali da impedirgli di partecipare all’udienza preliminare sulla trattativa Stato-mafia. E’ il responso, ancora ufficioso, di Renato Ariatti e Andrea Stracciari, i due periti incaricati dal gup Piergiorgio Morosini che lo ritengono incapace di partecipare coscientemente all’udienza. 

Il responso dei sanitari conferma quanto era già emerso a più riprese in questi ultimi mesi: cosa che aveva indotto il giudice Morosini a stralciare la posizione dell’imputato dall’udienza principale. In questa situazione è verosimile che la posizione di Provenzano resti fuori, assieme al reato che gli viene contestato, l’omicidio di Salvo Lima: se il giudice dovesse optare per il rinvio a giudizio degli altri dieci imputati, o di parte di essi, difficilmente li manderà in Corte d’assise, mentre è più probabile che ritenga competente il tribunale. 

Dopo un primo accertamento, che aveva indotto il giudice a stralciare la posizione del boss da quello degli altri imputati, Provenzano è stato sottoposto oggi a una serie di ulteriori test che ne avrebbero accertato la totale incapacità. La relazione dei periti non è stata ancora depositata. L’udienza era stata rinviata al 5 marzo. Allora il giudice, sulla base della perizia, che per quella data sarà depositata, deciderà se sospendere il procedimento a carico del padrino di Corleone.

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