Un cartello tra Roche e Novartis per la vendita di farmaci per la vista, con forti ripercussioni sul sistema sanitario italiano. Per far luce sulla vicenda l’Antitrust  ha avviato un’istruttoria nei confronti delle due aziende farmaceutiche per verificare se abbiano messo in atto “comportamenti restrittivi della concorrenza” nella vendita di farmaci per la cura di patologie oftalmiche. In una nota diffusa in tarda serata di giovedì, il Garante spiega che “secondo alcune denunce i due gruppi si sarebbero accordati per escludere l’utilizzazione in Italia, per la cura di alcune patologie della vista molto diffuse tra gli anziani, del farmaco Avastin, commercializzato da Roche, a vantaggio di un altro farmaco, denominato Lucentis e commercializzato da Novartis”. “Il Lucentis, che è a carico del sistema sanitario nazionale, – spiega l’Antitrust – sarebbe in tutto equivalente all’Avastin, ma con un prezzo sensibilmente superiore”. L’Autorità segnala che “per effetto del presunto cartello il sistema sanitario nazionale avrebbe subito, secondo le denunce ricevute, un esborso aggiuntivo di circa 400 milioni di euro l’anno”. Il provvedimento è stato notificato nel corso di alcune ispezioni presso le filiali italiane dei due gruppi effettuate in collaborazione con la Guardia di Finanza.

Secondo quanto segnalato dall’Associazione di day surgery e dalla Società oftalmologica italiana, la possibile intesa sarebbe finalizzata a impedire l’utilizzazione in ambito oftalmico dell’Avastin, commercializzato da Roche per usi antitumorali, a vantaggio del Lucentis, commercializzato da Novartis ma brevettato da Genentech, società del gruppo Roche e sviluppato dalla stessa società insieme a Novartis per applicazioni oftalmiche. Secondo l’Antitrust non è da escludersi che le condotte delle diverse imprese possano essere state condizionate anche dai forti legami di tipo societario e operativo intercorrenti tra i gruppi Roche e Novartis: Novartis ha infatti una partecipazione azionaria in Roche superiore al 30%, mentre le attività di ricerca e sviluppo sono realizzate da Novartis insieme a Genentech, a sua volta controllata da Roche.

Immediata la risposta delle aziende farmaceutiche. Novartis assicura di stare “collaborando a pieno con l’Autorità” e di riporre la “massima fiducia” nel lavoro del Garante. In una nota, diffusa poco dopo la comparsa della notizia sui giornali, l’azienda “ribadisce che il proprio operato è costantemente ispirato a principi di trasparenza e correttezza“. Novartis ricorda che l’azienda detiene il 33,3% delle azioni al portatore che rappresentano il 6,4% del capitale totale di Roche, il che “non permette alcuna influenza sulle strategie del gruppo Roche che è gestito, amministrato e opera in maniera totalmente indipendente”.

Analoga la risposta di Roche, che nel confermare la propria collaborazione con l’Antitrust, sottolinea la diversità dei farmaci in questione. “Genentech, azienda che dal 2009 è interamente di proprietà del Gruppo Roche – sottolinea l’azienda – ha scoperto sia Avastin sia Lucentis e detiene i brevetti di entrambi questi farmaci. Lucentis e Avastin sono due farmaci differenti, contenenti principi attivi diversi. Sono stati sviluppati per finalità terapeutiche distinte e possono avere profili di sicurezza difformi nell’utilizzo intraoculare. Avastin è approvato per il trattamento endovenoso di pazienti con alcune forme di tumore e non è prodotto né autorizzato dalle autorità sanitarie per l’utilizzo oftalmologico. Roche non promuove l’uso off-label di Avastin: la promozione ‘off label’ è vietata dalla legge nella maggior parte degli Stati, inclusa l’Italia”.

“Le autorità sanitarie – conclude la nota – subordinano la registrazione dei nuovi farmaci e delle nuove indicazioni alla conduzione di specifici studi clinici e attualmente Roche non ha pianificato lo sviluppo clinico per l’uso intraoculare di Avastin in quanto esiste già un differente farmaco approvato dalle autorità sanitarie per il trattamento delle patologie oculari, che risponde a un bisogno medico precedentemente insoddisfatto. Novartis ha ricevuto i diritti esclusivi di sviluppo e commercializzazione di Lucentis al di fuori degli Stati Uniti, grazie a un accordo con Genentech nel 2003 e prima che quest’ultima diventasse proprietà totale del Gruppo Roche”.

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