Ricordo che ero a San Vito lo Capo, una località di mare nella provincia da Trapani. Era di pomeriggio…eppure sentii, ad un tratto, un lontano, lontanissimo boato che mai e poi mai avrei collegato con quello che era accaduto. Dopo un po’ girò la voce che c’era stato un attentato a capaci, che il giudice Falcone era moribondo ed in stato di incoscienza mentre cercavano di condurlo in ospedale e che…infine… era morto. Ucciso. Ed io piansi. Oggi come allora.

Per la redazione de ” Il Fatto quotidiano”. Grazie per tutto quello che fate.

Daniela D’Angelo

Articolo Precedente

Quando Grasso elogiava Alfano per “le omissioni di Falcone”

next
Articolo Successivo

Mafia, il vero problema sono le istituzioni che ci collaborano

next