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Festival Berlino, “Materia Oscura” la denuncia sul poligono di Quirra

Presentato il documentario di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti dedicato alla struttura dove vengono testate armi dagli eserciti di tutta Europa. “Avevamo abbandonato l’idea di fare questo film quando è partita l’indagine del procuratore Fiordalisi, pensavamo che tutti i media si sarebbero fiondati lì, invece con grande stupore dopo il primo momento nessuno ne ha più parlato”

di Badgames.it per il Fatto

“Avevamo abbandonato l’idea di fare questo film quando è partita l’indagine del procuratore Fiordalisi, pensavamo che tutti i media si sarebbero fiondati lì, invece con grande stupore dopo il primo momento nessuno ne ha più parlato”. Massimo D’Anolfi e Martina Parenti sono due documentaristi sui generis, già autori di Il castello (documentario sull’aeroporto di Malpensa visto come luogo dai percorsi labirintici), gli unici oggi a voler raccontare con il loro Materia Oscura la storia del poligono interforze di Quirra, in Sardegna, dove vengono eserciti da tutta Europa per testare nuove armi.

Il festival di Berlino e in particolare la sezione Forum non si sono fatti scappare quest’indagine per immagini, che prima scava nel passato (il poligono è attivo da più di 50 anni) con immagini di repertorio curiose e interessanti, poi mostra la modernità, con altre immagini di repertorio (disponibili anche su YouTube) e in mezzo indaga le conseguenze di tutto questo sull’ambiente e sulle persone.
“Una delle cose che ci attirava molto è il contrasto che esiste in quell’area. Ci sono le armi più avanzate del pianeta che provocano distruzione e un’umanità sparuta che vive di micropastorizia come nel secolo scorso” dicono gli autori “Nel Mediterraneo, in mezzo all’Europa, c’è quest’area in cui partono razzi e missili con gittata anche di 50 chilometri e magari finiscono in mare aperto”.

Nonostante il documentario scelga di non farne menzione, mostrandone solo gli esiti, sono innumerevoli gli studi e le analisi che hanno portato alle conclusioni oggetto dell’indagine di Fiordalisi (che si sente in un estratto da un intervento al senato). La zona di Quirra è inquinata oltre ogni dire, tanto che esiste una vera e propria “sindrome di Quirra” di cui tuttavia si sa poco e niente. Topi sezionati davanti alla macchina da presa e la storia straziante di un vitello nato malato, dopo tanti aborti, da una mucca evidentemente contaminata, ne costituiscono una delle molte conseguenze: “Quando gli animali hanno molti aborti è un dato abbastanza significativo…”.

Si tratta anche di terre in cui vengono coltivati moltissimi alimenti poi inviati nei vari stabilimenti per essere lavorati e infine venduti: “Non ci sono grandi aziende in loco ma i meccanismi della produzione ormai sono strani, magari si prende il latte lì poi viene spedito a Roma e usato per chissà cosa…”, motivo per il quale i registi hanno incontrato molte resistenze a partecipare al film tra i locali. C’è chi ha interessi economici con il poligono perché ci lavora o perché affitta case o stanze ai militari, c’è chi coltiva la terra e c’è infine chi non vuole accettare la realtà. Così le storie che si vedono in Materia Oscura sono in un modo o nell’altro tutte caratterizzate da un legame profondo con il poligono, persone che hanno nel loro passato motivazioni per denunciare la situazione: “Nel documentario non spieghiamo tutto questo, non diciamo cosa ogni personaggio abbia a che fare con il poligono perché non è necessario. L’importante è che le persone che sono lì dentro abbiano un motivo per esserci”.

A cura di Gabriele Niola

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