Sono arrivati dall’America con dati,  statistiche, diagrammi di flusso. Il professor Monti li ha accolti con la sua iguana verde, che poveraccia sarà sostituita dal cagnolino della Bignardi. Sono arrivati dall’America e hanno sostituito lo “yes we can” in “yes we cane” (come suggeriscono su Twitter).

Ma com’è stato possibile? Sono arrivati dall’America con buone intenzioni i guru della comunicazione di Monti, poi un po’ de Roma verace, qualche stornello, due o tre baggianate sparate da Berlusconi, un paio di parolacce di Grillo e hanno ” sbracato”.  ” Ahò faje scrive wow su Twitter!”, ” Really, can i?” . “Massì ma che te frega, buttala n’casciara”.

Gli americani lo volevano fare seriamente, poi si sono accorti che qui vale solo l’indecenza. L’indecenza di vendere un austero professore universitario come fosse un teen ager rincoglionito. Ma non è credibile che Monti beva birra, che usi un linguaggio come “sono gasato” e che scriva wow, non ci sta nel personaggio, almeno cucitegli addosso qualcosa di più credibile. Ma no, ma chi se ne frega: alziamo il tiro tanto gli italiani si bevono tutto. Sic transit gloria Monti, così cade il mito del vecchio professore dignitoso, ridotto a clown come il professore di liceo innamorato della Dietrich nel film L’angelo Azzurro.

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