Il “condono tombale” non piace a Roberto Maroni. Anzi, il segretario della Lega Nord si affretta a sottolineare che nel programma della coalizione di centrodestra non c’è nulla del genere, di fatto sconfessando le dichiarazioni di Silvio Berlusconi. “Non mi piacciono i condoni – dichiara a Radio Anch’io – non mi piacciono questi colpi di spugna. Su questo punto non esprimo un consenso a proposte di questo genere”. Poi aggiunge: “Non sono nel nostro programma. Ho sentito questa proposta ma devo approfondirla e capire cos’è”. L’idea dell’ex ministro dell’Interno è un’altra: “Preferisco seguire un’altra strada, quella che c’è nel nostro programma, cioè combattere l’evasione con il ‘contrasto di interessi’, cioè la possibilità di portare in deduzione e detrazione qualsiasi ricevuta per prestazioni rese in modo da consentire a chi spende di farlo e di costringere chi presta servizi a emettere regolare fattura”.

Sull’altra boutade di Berlusconi, riguardante la restituzione dell’Imu, Maroni si mostra invece possibilista: “La restituzione dell’Imu sulla prima casa è senz’altro una buona idea che può aiutare la ripresa dei consumi”. Il segretario del Carroccio parla delle accuse del Pd sulle quote latte e annuncia battaglia: quella sui 4 miliardi e mezzo gettati al vento per una gestione compiacente sull’affaire quote latte, secondo Maroni, “è una fandonia, un falso e chi l’ha detto, c’è già un lungo elenco, sarà chiamato a risponderne davanti ai giudici”. Il segretario sottolinea che “la questione delle quote latte risala all’83, quando ancora la Lega non esisteva, con le prime sanzioni della Commissione Ue. Noi abbiamo fatto anzi il contrario, con Zaia che ha fatto una legge rateizzando il debito, costringendo anche i Cobas più duri a pagare e chi non lo ha fatto ha violato la legge”. Dunque, conclude il segretario della Lega, si tratta di “una strumentalizzazione elettorale”.

Non tutti nella lega la pensano però come il segretario: ”Su l’Imu Berlusconi l’ha sparata grossa, ma è deprimente vedere che tutti fanno a gara a chi fa la promessa più ammiccante”, afferma il segretario veneto del Carroccio e sindaco di Verona Flavio Tosi in un’intervista al Corriere del Veneto. Ma precisa che “Fra Berlusconi e Monti a sorprendermi maggiormente è il professore: è un tecnico, da lui ci si aspetterebbe la massima serietà. Mentre il Cavaliere di promesse così ne fa ad ogni campagna elettorale e ormai ci siamo abituati”. L’alleanza con il Pdl, per il leader dell’ala veneta del Carroccio, è “un matrimonio d’interesse come lo sono tutti i patti elettorali. Anche Bersani e Vendola vanno d’amore e d’accordo”. 

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