La scelta la farò alla fine, ma voterò Ingroia se mi renderò conto che votando questaa lista potrò far eleggere delle persone di mia fiducia. Perché altrimenti mi dovrò tappare gli occhi e vedere semplicemente Antonio Ingroia e pensare che sto votando lui e basta”. Salvatore Borsellino, fratello del magistrato assassinato in via d’Amelio il 19 luglio del 1992 e fondatore delle Agende Rosse, interviene nuovamente sulla querelle che lo avrebbe visto allontanarsi da Antonio Ingroia e dall’impegno politico dell’ex procuratore aggiunto di Palermo. “Per me – spiega Borsellino, tra gli spettatori dell’apertura di campagna elettorale di Rivoluzione Civile a Palermo – Ingroia avrebbe dovuto appoggiarsi soltanto alla società civile, avrebbe dovuto avere il coraggio di appoggiarsi soltanto alla società civile non permettere che dei partiti politici che sono scomparsi, che erano già scomparsi o stavano per scomparire lo possano usare come salvagente”, il riferimento diretto è alla presenza di esponenti di Italia dei Valori, Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani nelle liste di Rivoluzione Civile per le elezioni politiche.  “Una parte delle liste – continua Borsellino – è venuta fuori dalle solite lottizzazioni dei partiti che la compongono. E anche questo uso spregiudicato che è stato fatto della possibilità di candidare una persona in più regioni ha fatto sì che nel momento in cui si mette un voto per la lista non si sa effettivamente chi sarà eletto”  di Giuseppe Pipitone e Silvia Bellotti

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