Una recessione in economia rappresenta un deciso colpo negativo ai consumi e agli investimenti che ha effetti dannosi sull’occupazione. E’ visibile attraverso il calo dei maggiori indicatori economici: prodotto interno lordo, capacità produttiva, reddito delle famiglie, profitti aziendali e inflazione. I governi generalmente rispondono a una recessione con l’aumento della spesa pubblica e la diminuzione della pressione fiscale perché compensano il colpo recessivo, limitano la disoccupazione e assecondano la ripresa economica. Le politiche di austerità, come la riduzione della spesa governativa e l’aumento delle tasse, aggravano invece la recessione.

Fabio Scacciavillani – Capo economista del fondo di investimento sovrano dell’Oman da Isernia: “L’austerità fatta di inasprimenti fiscali ci porterà al disastro, l’austerità vera significa riformare l’impianto dello Stato, rendere efficiente questo pachiderma, tagliare le spese che finanziano corruzione, delinquenza, cricche e caste, una ristrutturazione della parte pubblica in modo da liberare le energie della parte privata e incentivare ad investire, ad assumere e a spendere”.

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