Dopo le inchieste Green Money 1 e 2, Spot Money e Easy Money, l’ennesima bufera giudiziaria si abbatte su Parma. “E’ finito un sistema che non nelle persone, ma in quanto tale, denunciavamo da tempo – ha commentato dopo aver appreso la notizia il sindaco del Movimento 5 stelle Federico Pizzarotti, che dopo il periodo di gestione straordinaria commissariale ha preso il suo posto in Comune – Si portavano avanti determinati interessi che non erano sicuramente il bene comune. Penso che la nostra amministrazione stia andando nella direzione opposta, sia nel fare chiarezza che nel rendere trasparente la macchina comunale. Penso che sia finito un periodo e una cupola di persone che portava avanti certi interessi. Parma deve andare avanti, lasciamoci alle spalle questo sistema torbido”.

Diversa la posizione del Pd, che invece alla luce dei fatti attacca il primo cittadino Cinque stelle: “Pubblic Money, soldi pubblici per interessi privati di politici del centrodestra: uno tsunami politico di inaudita dimensione, che arriva con anni di ritardo – commenta duro il consigliere del Pd Massimo Iotti, che si prende il merito di avere denunciato per primo con il Pd la situazione – Emerge tutto quanto l’opposizione del Partito democratico denunciava dati alla mano tra silenzi e scetticismo generale. Persino le elezioni amministrative del 2007 risultano palesemente falsate, viziate da fatti criminosi e alterazione delle regole”.

Poi l’attacco a Villani e anche a Pizzarotti: “Pesa come un macigno il ruolo pubblico garantito sino a pochi giorni fa all’esponente del Pdl Villani: perché il sindaco Pizzarotti non ha preteso, e non solo richiesto, le dimissioni prima? Le risibili richieste formali di comodo e le cene politiche segrete suonano oggi come un insulto alla città. La giunta grillina stenta ad aprire i cassetti, non si può far pagare il costo di tutte le malefatte ai cittadini, vanno bloccate le azioni che non tutelano l’interesse pubblico. Perché ancora non ci sono costituzioni di parte o denunce una volta visionate le carte delle società partecipate, perché tanta leggerezza nel chiudere le partite di Stt e Alfa, perché approvare in modo acritico in consiglio comunale?”

“Una cosa è certa – conclude Iotti – adesso basta con assunzioni di personale per valorizzare l’immagine personale del sindaco, basta spendere soldi dei cittadini utilizzando dipendenti o consulenti pubblici per interessi privati. E’ reato contro la pubblica amministrazione. Non si ripeta mai più, la giunta grillina in carica fermi ogni tentativo del genere. Confermando il pieno rispetto dell’operato della magistratura, va subito chiarito un aspetto molto ambiguo, e tutte le conseguenze a livello amministrativo su cui pesano le responsabilità della giunta grillina in carica, sulla vicenda relativa al voto di scambio sul blocco dei lavori del termovalorizzatore, favori politici di Vignali in cambio di preferenze politiche. Sulla vicenda pesano fatti recenti e possibili danni economici per il Comune: le responsabilità vengano fuori non si pensi di insabbiare tutto”.

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