L’Associazione nazionale magistrati risponde duramente alle accuse di Silvio Berlusconi. “Respingiamo come inaccettabili e gravi i violenti attacchi personali oggi rivolti dall’on. Berlusconi contro i magistrati di Milano. Lo dichiara il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli che definisce “un’offesa intollerabile” le parole dell’ex premier sulla decisione dei giudici di Milano di non accettare il legittimo impedimento per la durata della campagna elettorale, facendo di fatto proseguire senza interruzione il processo Ruby.

“Di fronte a simili insulti – prosegue il leader del sindacato delle toghe – non possiamo che ribadire il valore di una giurisdizione autonoma e indipendente, ricordare il carattere impersonale dell’Ufficio del pubblico ministero, e richiamare soprattutto chi riveste responsabilità pubbliche al rispetto nei confronti di tutte le istituzioni“. Sabelli esprime infine “rammarico per il riemergere di espressioni e toni aggressivi, che si speravano definitivamente abbandonati”.

Il capo della procura di Milano, Edmondo Bruti Liberati, invece, sceglie di non replicare agli attacchi provenienti da Berlusconi all’indirizzo del pm Ilda Boccassini, che rappresenta la pubblica accusa nel processo Ruby. Sollecitato dai giornalisti, che gli hanno chiesto un commento sulle frasi dell’ex premier, Bruti ha dichiarato: “La procura della Repubblica di Milano si è attenuta alla linea di non replicare ad attacchi che provengano da imputati o da esponenti pubblici anche quando (e purtroppo è capitato) apparissero superati i limiti della legittima espressione di opinioni critiche”. Bruti ha poi voluto sottolineare che i procedimenti appartengono alla procura di Milano e non ai singoli pm.

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