Che l’Egitto sia la terra delle mosalsalat, le fiction più famose del mondo arabo, non è da mettere in discussione ma questa volta la realtà sembra aver superato di gran lunga la fantasia. La storia, assolutamente vera, riguarda un piccione finito nei guai con la giustizia egiziana per spionaggio. L’animale ferito è stato ritrovato ieri pomeriggio nel quartiere di Qalubbyya al Cairo dalla polizia che ha notato un messaggio legato nella zampetta del volatile. Il rapporto numero 302 stilato dalla guardia Samer Ibrahim del reparto di sicurezza del quartiere egiziano afferma: “Un piccione ferito è stato ritrovato questo pomeriggio, il volatile aveva con lui un messaggio con scritto ‘Egitto Islam’ e un sospetto dispositivo microfilm”. Così per lo sfortunato volatile sono scattate le manette per ‘spionaggio’ con immediato trasferimento al dipartimento investigativo criminale della polizia.

Intanto, il dispositivo microfilm, che secondo gli investigatori sembrava essere inizialmente una semplice placca metallica, è stato mandato all’Unità radio televisiva egiziana per essere esaminato. La vicenda nelle ultime ore ha scatenato i media egiziani e arabi. “Stop the pigeon!”, titolava oggi il portale inglese del network Al Arabiya mentre il quotidiano egiziano Al Masry al Youm precisava che “un piccione francese durante la prima guerra mondiale aveva ricevuto la medaglia d’argento al valor militare per aver portato un messaggio in battaglia nonostante le ferite”.

La notizia è rimbalzata anche su Twitter dove diversi attivisti e giornalisti, che sino a poco prima commentavano con minuzia tecnica i dettagli dell’assoluzione di Hosni Mubarak, hanno ribaltato con l’hashtag #spypigeon le loro timeline con le vicende del volatile imprigionato. Ad aumentare il sarcasmo dei tweet è stata anche una frequente espressione del presidente Morsi che spesso ha definito il suo piano di rinascita economica (el-nahda) “un uccello che sorvola tutte le difficoltà”. Samira Ibrahim – attivista nota per la sua campagna contro il test di verginità condotti dalla polizia egiziana durante il periodo di transizione militare – ha scritto in arabo su Twitter: “Una notizia importante: il piccione del rinascimento è ora sotto custodia cautelare nel quartiere di Shubra”.

“Ora non è più una questione di mano straniera ma di piume straniere”, scrive invece sul social network un altro giornalista residente al Cairo facendo riferimento a uno degli ultimi discorsi del presidente Morsi che accusava una presunta terza parte di voler destabilizzare il paese durante gli scontri al palazzo presidenziale. Intanto, qualche geek cairota ha scoperto che l’account Spy-Pigeon su Twitter esiste già da 3 anni ma il presunto volatile sarebbe in Portogallo. E alcuni attivisti aspettano già la mobilitazione dell’Interpol.

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