La crisi economica si fa sempre più acuta, come dimostrano gli ultimi dati su disoccupazione giovanile, calo dei consumi, emergenza povertà. Per garantire condizioni di vita dignitose e possibilità di integrazione sociale a chi rischia di non farcela, tra inoccupati, disoccupati e precari, c’è chi propone di introdurre anche in Italia forme di sostegno economico di base, come avviene a vario titolo in diversi Paesi d’Europa. In Italia ne parlano tra gli altri Maurizio Landini, Nichi Vendola e Beppe Grillo. Ed è in corso, per impulso di un network di associazioni e movimenti, una proposta di legge di iniziativa popolare che va proprio in tale direzione. Ha senso valutare il Reddito Garantito come misura di contrasto al default sociale? Può essere un tema da rilanciare nel confronto politico in vista delle elezioni? “Uomo da marciapiede” ha interpellato in merito i passanti del centro di Milano. I favorevoli dicono in sostanza: si può fare, con le risorse sottratte a sprechi, evasione e privilegi, ma stando attenti a controllare che i sussidi vadano a chi ne abbia davvero bisogno e dimostri di cercare realmente lavoro. I contrari ritengono invece che il provvedimento sia improponibile per assenza di copertura finanziaria e che, se anche fosse concretamente attuabile, risulterebbe un incentivo alla pigrizia. E voi cosa ne pensate? Dite la vostra nei commenti e votando la risposta che vi convince di più di Piero Ricca

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