Matteo Salvini tira la volata a Roberto Maroni in vista delle elezioni regionali e, nel parlare del suo sfidante, Umberto Ambrosoli – candidato del centrosinistra al Pirellone e avvocato come suo padre Giorgio, assassinato negli anni di piombo – tira in ballo neanche troppo velatamente il ‘Trota‘: “Ambrosoli ha avuto un grande padre, ma non sempre i figli sono all’altezza del padri e noi lo abbiamo provato con mano”.

Secondo Salvini, Maroni “ha già dimostrato cosa sa fare, mentre Ambrosoli deve ancora dimostrarlo”. E continua: “Se in Lombardia l’emergenza è il lavoro e la criminalità, Maroni è stato ministro del Lavoro e degli Interni. Parte un metro avanti ad Ambrosoli”. Per il segretario lombardo, insomma, “Maroni è una garanzia, anche per gli elettori del centrosinistra, sui temi della pulizia e della trasparenza”.

I due comunque sono “gli unici contendenti” al posto di governatore: “Gli altri sono comparse”, dichiara Salvini riferendosi in particolare a Gabriele Albertini. Con il tono irriverente che lo contraddistingue, Salvini dichiara che la candidatura all’ex sindaco di Milano “si sta sciogliendo, è ridotta allo stecchetto, senza più il ghiacciolo”.

Il segretario lombardo assicura che il programma della Lega “è quasi pronto” ed è stato scritto da Maroni “insieme agli assessori e consiglieri uscenti, con passaggi innovativi e concreti”. Qui, assicura “ogni contributo, anche del Pdl, è benvenuto”. Con una precisazione: “Anch’io avrei preferito correre da solo con le nostre idee e basta – dichiara ai microfoni di La7 –  ma qui ci sono altri che convergono sul nostro progetto. Io di questo accordo sono soddisfatto”.

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