La sortita in radio del premier uscente, che ha risposto a domande sulla commissione di inchiesta proposta da Berlusconi alle riforme, scatena l’ira del Pdl e l’ironia del Pd, soprattutto in riferimento al taglio di un punto delle tasse già annunciato nel documento di fine anno. Comunicazione duramente criticata da Lucio Malan (Pdl), membro della commissione di Vigilanza sulla Rai (PdL). 

“Quando Monti parla di riduzione della pressione fiscale, rischia di cadere in un involontario umorismo visto non solo quello che ha fatto nel corso di questo anno, ma soprattutto per ciò che ha preparato per il prossimo” scrive in una nota Fabrizio Cicchitto, capogruppo alla Camera. “Quanto alle condanne sui privilegi della casta, Monti mi ricorda molto un mandarino che fa le prediche ai suoi colleghi: forse che non fanno parte della casta i tecnocrati e i banchieri, per i quali se uno guadagna 300mila euro è considerato un manager o un alto burocrate di serie C?”. Critica anche Jole Santelli: “Credo che gli elettori su alcune cose non sono per nulla confusi. Sanno bene che il presidente Monti sta conducendo una partita estremamente rischiosa per l’Italia. Un conto è guidare un polo di centrodestra in modo chiaro e coerente, altro quello di mettersi a capo di una minicoalizione che dovrebbe esclusivamente raggiungere il risultato dell’instabilità in modo da consentire l’innaturale alleanza fra Udc e sinistra -prosegue l’esponente del Pdl-. Unico obiettivo di tale operazione sarebbe di tipo personale il Quirinale. Inoltre, un conto è essere a capo di una coalizione facente capo al Ppe e voluta in Italia, altro è essere incoronato ambasciatore della Banca centrale tedesca e candidato alla carica di proconsole della Merkel in Italia. Noi vogliamo l’Europa ma pretendendo il ruolo ed il rispetto che l’Italia merita, vogliamo essere seduti al tavolo e non servire le pietanze preparate per sfamare altri”. 

Il coordinatore dei dipartimenti del Pdl Renato Brunetta ha invece analizzato il documento “Un anno di governo” pubblicato sul sito di palazzo Chigi, evidenziando “le 10 falsità (più gravi). Sul delicato tema delle tasse interviene anche Francesco Storace: “Come l’ultimo dei politicanti, Mario Monti promette meno tasse. Per favore non traducete in tedesco, che l’Angela custode si agita” scrive su Twitter, il segretario nazionale de La Destra. ”Il professor Monti esprime una sorta di disprezzo per coloro che nella dimensione politica si sono esposti sui temi eticamente sensibili. Egli sa bene invece quando sia politicamente oneroso prendere posizione o addirittura assumere atti di governo a tutela della vita dal modo con cui si genera a quello con cui la si protegge nelle condizioni di massima fragilità. Egli lo sa tanto bene che evita accuratamente di avere un pensiero o di annunciare una posizione – dice il senatore del pdl Maurizio Sacconi, ex ministro del Lavoro – Eppure la sinistra ha già annunciato che nella prossima legislatura intende promuovere “presunti” diritti civili in tema di procreazione, determinazione del fine di vita, di equiparazione del matrimonio omosessuale a quello naturale, con connessa facoltà di procreare e di adottare. Questi temi sono quindi entrati prepotentemente nel dibattito politico per iniziativa di coloro che vogliono mettere in discussione i principi fondamentali della Nazione che costituiscono la premessa di ogni politica pubblica. Certo, per prendere posizione occorrono coraggio, passione civile e disponibilità al rischio. Tutto l’opposto della politica come cinico calcolo personale”.  Parla di “imbarazzante confusione del presidente Monti fra morale personale e temi eticamente sensibili” Eugenia Roccella; per l’esponente del Pdl ” fa capire perché nella sua agenda non c’è posto per la biopolitica. Monti scambia l’etica individuale con la questione antropologica, che è la tutela dei fondamenti della condizione umana: si tratta di avere chiara consapevolezza dei concetti di vita e di persona, e di difenderli, invece di delegare il giudizio solo alle opinioni dei singoli”. 

Ironico, invece, Stefano Fassina (Pd): “‘Per i livelli di reddito di coloro che ne entrano a far parte, la lista Monti somiglia sempre più alla lista Rotary – dice il responsabile economico del Partito Democratico a Radio Città Futura – Monti porta avanti una linea che assomiglia a quella del Partito Popolare Europeo, un partito inserito in un percorso di politica economica che vede nella svalutazione del lavoro, la maniera per tornare a crescere”. Il dirigente del Pd si è detto inoltre colpito dalla scarsa sensibilità istituzionale di Monti nella scelta di Enrico Bondi come collaboratore alla definizione delle liste elettorali. “Bondi è prima di tutto il commissario alla Sanità della Regione Lazio – ha ricordato Fassina – e mi stupisce che non abbia mai trovato il tempo di recarsi al San Raffaele, i cui dipendenti non percepiscono lo stipendio da quattro mesi. Chi ha delicatissimi incarichi istituzionali – ha proseguito – dovrebbe concentrarsi esclusivamente su quelli”. 

“Sui costi della cosiddetta casta Monti è senza vergogna: proprio lui parla di privilegi, proprio lui che si è fatto nominare senatore a vita prima di ricevere l’incarico di premier da Napolitano? – afferma il capogruppo della Lega alla Camera, Gianpaolo Dozzo -. Per non parlare degli stipendi faraonici e delle pensioni milionarie che percepiscono molti membri del governo ‘tecnico’. Rimango allibito da tanta ipocrisia e sfrontatezza: se davvero è contro i privilegi allora Monti si dimetta immediatamente da senatore a vita, altrimenti farebbe bene a tacere”. 

”Monti è l’alfiere di un nuovo trasformismo con i vecchi vizi della peggior politica – afferma Gennaro Migliore della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà – Noi siamo il partito dell’innovazione e della giustizia sociale. Con lui invece abbiamo avuto un anno di sacrifici solo per i più deboli. Noi ci impegneremo attivamente per nuova occupazione, investimenti in formazione, cultura e ambiente. Con lui abbiamo le ipocrisie di Casini e delle gerarchie ecclesiastiche, con noi diritti di libertà, dalle coppie gay ai diritti di scelta sul fine vita. Con noi della coalizione di centrosinistra avremo un Paese nuovo, con lui i vecchi privilegiati in Ferrari”.

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