Domani sarà già passato un anno da quando in Piazza Dalmazia a Firenze furono assassinati Modou Samb e Mor Diop durante l’attacco armato di un fanatico razzista.

Sarà già passato un anno anche per quelli che vennero gravemente feriti: Sougou Mor, Mbengue Cheike e Moustapha Dieng. Quest’ultimo, questo lungo anno lo ha trascorso nel letto di un ospedale. 

Dieng non potrà più essere autosufficiente, la pallottola gli ha lesionato il midollo spinale e non può più camminare, è tetraplegico e non riesce ad emettere suoni perché la trachea è stata compromessa e poi trapiantata. Ha accanto un fratello disoccupato che vive vicino Pisa e Madiagne, un amico che non conosceva prima, ma che dal giorno della sparatoria lo va a trovare tutti i giorni.

L’Associazione dei senegalesi di Firenze in questi giorni è molto attiva. Ha lanciato un appello e nella solidale città di Firenze sta organizzando una manifestazione.

L’Associazione chiede inoltre la cittadinanza italiana per i tre ragazzi feriti gravemente dal killer Gianluca Casseri. Lo chiede al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano attraverso la petizione su Change.org.

Che senso ha la cittadinanza per questi tre ragazzi di 32, 34 e 42 anni?
Ha un senso: cercare di comunicare, di ribadire che il clima razzista nel quale è avvenuto il terribile gesto di Casseri un anno fa non ci appartiene come Paese e che non lo abbiamo dimenticato. Mandare un segnale di solidarietà a Dieng, affinchè Madiagne non sia l’unico ad essergli vicino.

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