La superficie della Luna è più sottile di quanto si credesse e più porosa. Sono questi alcuni dei risultati dalla missione Grail (Gravity Recovery and Interior Laboratory) della Nasa che offrono una mappa gravitazionale della Luna con una descrizione della struttura della sua superficie mai così dettagliata. La missione sta mappando e misurando il campo gravitazionale del nostro satellite dagli inizi del 2012.  Gli strumenti a bordo della coppia di sonde coorbitanti ruotano intorno al satellite e vengono perturbati dalla attrazione gravitazionale dovuta alle caratteristiche topografiche e ai cambiamenti di massa della superficie lunare. Sono tre gli articoli pubblicati nel corrente numero della rivista ‘Science’.

Nel primo gli studiosi rivelano che la mappa gravitazionale ha mostrato che gli impatti subiti dal satellite hanno contribuito a omogeneizzare lo strato superiore della superficie. Nel secondo si mostra che la densità della crosta superficiale è  minore rispetto a quanto si pesasse ed essa è probabilmente porosa mentre nell’ultimo, si svela che la crosta appare spessa circa 35-40 chilometri. “Con la nuova misurazione della densità della crosta lunare”, ha dichiarato il co-investigator Mark Wieczorek dell’Institut de Physique du Globe di Parigi, “abbiamo calcolato che lo spessore medio della crosta lunare è tra i 34 ed i 43 chilometri, cioè da 10 a 20 km più sottile di quanto finora ritenuto”. E ha aggiunto: “La composizione della crosta appare ora molto simile a quella della Terra, fatto che avvalora l’ipotesi che la Luna si sia formata a seguito dell’espulsione di materiale terrestre a seguito di un gigantesco impatto avvenuto ai primordi della formazione del sistema solare”. La seconda fase della missione Grail, nel complesso gestita dal Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, si concluderà il prossimo 17 dicembre. 

Intanto un team di ex manager della Nasa ha annunciato un progetto privato per inviare due uomini sulla Luna entro la fine del decennio. Il costo dello start up, che riporterà un uomo sulla Luna 40 anni dopo l’ultimo sbarco, vuole essere relativamente basso: ‘appena’ 1,5 miliardi di dollari, è la stima dei costi, più o meno equivalente ai finanziamenti del governo Usa per i programmi che inviano robot nello spazio. “La nostra idea è di creare un sistema di trasporto per gli esseri umani sulla luna affidabile e abbordabile”, ha spiegato Gerry Griffin, ex direttore di volo del programma Apollo, presidente dell’azienda. Proprio per frenare i costi la Golden Spike ha annunciato che utilizzerà razzi e tecnologia già disponibile.

Articolo Precedente

Matematica, addio a Hormander studioso delle equazioni differenziali

next
Articolo Successivo

Parkinson e Alzheimer, sperimentata tecnica per creare cellule nervose da urina

next