Attivisti di Greenpeace questa mattina hanno inscenato una protesta contro Enel nel giorno in cui la società, guidata dall’ad Fulvio Conti, ha festeggiato i 50 anni. 120 attivisti hanno protestato in Piazza del Popolo a Roma, dove Enel ha ha allestito un “museo” multimediale dell’energia, esponendo oltre 360 sagome simboleggianti i casi di morte prematura che – secondo uno studio realizzato dall‘istituto indipendente olandese SOMO – sono causati dalle emissioni delle centrali a carbone della compagnia energetica in Italia. Di fianco alla struttura è stato srotolato ed esposto uno striscione con scritto “Il carbone di Enel causa 366 morti premature l’anno in Italia”. I dati sugli impatti sanitari ed economici contenuti nello studio presentato lo scorso aprile da Greenpeace fanno riferimento alle emissioni del 2009, anno in cui la produzione da carbone dell’Enel era significativamente più bassa di oggi. L’azienda, lo scorso anno, “con la fonte più dannosa per la salute e per il clima ha realizzato, in Italia, il 41% della sua produzione elettrica. Enel vuole realizzare due nuove centrali a carbone e per quella di Porto Tolle – scrive Greenpeace – è stata appena riavviata la procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale”. Greenpeace, utilizzando una metodologia dell’Università di Stoccarda, (EcoSenseWeb), ha calcolato in 85 casi di morte prematura l’anno gli impatti sanitari che la realizzazione di quella centrale determinerebbe secondo le emissioni da progetto. Enel ha contestato questi dati, dicendo che gli studi realizzati da Greenpeace sarebbero “lacunosi”.

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