“Non commento la situazione specifica italiana”. Il presidente della Bce, Mario Draghi, non si sbilancia sul precipitare della situazione politica italiana e sul conseguente segnale da dare ai mercati che questa mattina hanno reagito al colpo di coda del Pdl prendendo di mira i titoli di Stato i cui rendimenti sono tornati a salire con effetto immediato sullo spread (318 punti a metà pomeriggio).

Intanto per la zona euro la Bce prevede “che la debolezza economica continui il prossimo anno”, ma “nel corso del 2013 l’attività dovrebbe riprendersi gradualmente, grazie al rafforzamento della domanda globale, alle conseguenze della nostra politica monetaria accomodante e al miglioramento significativo della fiducia dei mercati finanziari”. A questo proposito Draghi ha fatto riferimento all’indice di fiducia delle imprese in Germania e Francia, che “sale a novembre dopo mesi negativi, anche se entrambe restano al di sotto della media pre-crisi”, e in Italia, dove a novembre “aumenta più delle attese”.

Francoforte, però, ha rivisto al ribasso le sue stime sulla crescita per il 2012 e il 2013, con una ripresa attesa per il 2014. Secondo Draghi quest’anno il Pil si contrarrà tra lo 0,6% e lo 0,4% per una media dello 0,5%, contro una forbice tra -0,6% e -0,2% inizialmente stimata. Nel 2013, poi, il Pil dell’Eurozona si attesterà tra -0,9% e +0,3%, contro una forchetta tra -0,4% e +1,4% inizialmente stimata, per una contrazione media dello 0,3 per cento. Nel 2014 dovrebbe poi iniziare una ripresa e la forchetta oscillerà tra +0,2% e +2,2% e cioè a +1,2 per cento. Per l’anno prossimo, inoltre, l’inflazione è attesa sotto il 2 per cento.

Draghi ha quindi ribadito che la Bce continuerà a fornire liquidità illimitata alle banche con aste trimestrali almeno fino a luglio e comunque per tutto il periodo necessario.  Le operazioni Ltro, le iniezioni di liquidità per il settore bancario da parte di Francoforte, “hanno evitato effetti disastrosi in termine di credit crunch”, ha rivendicato Draghi che a chi gli ha chiesto se l’Eurotower è disposta a dare il suo sostegno al nostro paese con il nuovo programma di aiuti Omt, ha risposto diplomaticamente ricordando che lo scudo anti-spread “non è automatico. Non ci sono negoziazioni da fare, ma ci sono condizioni già stabilite, ovvero un accordo con l’Esm e un programma di aggiustamenti macroeconomici”. 

Infine, il nodo della sorveglianza bancaria unica europea, al momento incagliata tra le pressioni tedesche. “Un meccanismo unico di supervisione è cruciale per reintegrare il sistema bancario, ma per un corretto funzionamento servono due condizioni: la Bce deve operare senza rischi reputazionali, e una separazione fra politica monetaria e supervisione”, ha detto Draghi puntualizzando che “E’ assolutamente necessario per la Bce avere una base legale per la supervisione delle banche europee, altrimenti il nostro lavoro sarà rallentato”. Francoforte, quindi, guarda con grande interesse alla “roadmap” che verrà discussa dal consiglio Ue di metà dicembre. 

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