Italia e Francia hanno firmato al vertice di Lione una dichiarazione congiunta in cui si conferma la realizzazione della Tav Torino-Lione “nelle tempistiche previste”. L’impegno che conferma la realizzazione del controverso progetto – i cui lavori dovrebbero cominciare ad inizio 2014 – è contenuto in una dichiarazione congiunta firmata dai ministri per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, e dei Trasporti, Frederic Cuviller.

Secondo il presidente francese, Francois Hollande “fra Italia e Francia c’è una grande convergenza sui temi europei. E fra questi il collegamento Tav Torino-Lione, una grande infrastruttura europea, importante sul piano ambientale”, perchè trasferirà sui treni gran parte del traffico su gomma. Il presidente francese ha aggiunto che nell’ambito dell’accordo sull’alta velocità Torino-Lione è stato confermato il contributo della Commissione Ue “a livello del 50% nel periodo di studio, e si tratta un ammontare acquisito. Per la fase successiva, il contributo Ue sarà del 40% sui lavori, stimati nel 2010 a 8,5 miliardi di euro”. “Molto, però – ha aggiunto Hollande – dipenderà dal bilancio europeo“.

Sulla stessa linea il commento di Monti: “Siamo entrambi convinti che per la crescita la disciplina di bilancio sia una condizione necessaria ma non sufficiente: servono iniziative concrete, come quella confermata oggi, con la volontà politica comune, del collegamento grande velocità Torino-Lione”. Dietro il progetto per la Tav, secondo Monti, “ci sono molte cose in gioco: non solo il trasporto ma anche un’idea d’Europa“. Il premier ha confermato che l’accordo sulla Tav sarà “presto sottoposto alla ratifica del parlamento italiano. Personalmente, pur rimettendomi al giudizio sovrano del parlamento, credo che non sarà troppo difficile spiegare i benefici di questa opera per l’Italia e l’Europa”. Monti ha annunciato che il prossimo vertice Francia-Italia si terrà a Torino nel 2013: “Abbiamo appena deciso, l’ho proposto e il presidente Hollande ha raccolto la mia proposta”.

Preoccupazione per decisoni di Israele – A margine della discussione sulla Tav, Monti e Hollande hanno toccato diversi argomenti, primo fra tutti il conflitto israelo-palestinese. “Siamo preoccupati per le decisioni annunciate, che speriamo non saranno applicate”, ha detto Hollande in riferimento ai nuovi alloggi annunciati da Israele in Cisgiordania e Gerusalemme Est. Parole confermate dal premier italiano, secondo il quale Italia e Francia “sono profondamente preoccupate dalla decisione di Israele sulle colonizzazioni”, una preoccupazione che si riflette nella dichiarazione “ferma” di ieri dell’Alto rappresentante Ue Catherine Ashton.

Firmati cinque accordi – Nel corso dell’incontro, oltre alla dichiarazione congiunta sulla Tav, sono stati siglati altri cinque accordi. I ministri dell’Interno, Anna Maria Cancellieri e Manuel Valls, hanno firmato un accordo per la cooperazione di polizia fra Italia e Francia; i responsabili della Difesa, l’ammiraglio Giampaolo Di Paola e Jean-Yves Le Drian, hanno siglato la road-map operativa nel settore Difesa; i responsabili di Istruzione e Ricerca, Francesco Profumo e Genevieve Fioraso, hanno firmato un accordo per la cooperazione nel settore dell’insegnamento superiore, della ricerca e dell’innovazione; i ministri di Infrastrutture e Trasporti, Mario Ciaccia e Frederic Cuvillier, hanno firmato accordi per la modifica del tunnel stradale del Frejus e sulla convergenza tariffaria fra questo tunnel e il traforo del Monte Bianco.

Spread e disoccupazione – Dopo aver espresso a Hollande il proprio apprezzamento per il “grande contributo alla costruzione della nuova Europa”, Monti ha commentato positivamente il calo dello spread: “E’ una giornata positiva, siamo scesi sotto quota 300”. Il vero obiettivo però, ha sottolineato il premier, è ridurre lo spread a 287 punti, un livello che rappresenta la “metà di quella quota 574 con cui abbiamo iniziato il nostro percorso”. Il presidente del Consiglio ha poi commentato un tema caldo, come quella della disoccupazione: “Avremmo potuto attenuare a breve termine la disoccupazione giovanile, ma ricorrendo a palliativi” che, secondo Monti, si sarebbero rivelati “negativi a lungo andare”. Si è scelto invece di “fare riforme strutturali per benefici a lungo termine”.

Protesta No-Tav – A Lione intanto, è in corso la manifestazione di protesta contro la realizzazione della Tav, a circa un chilometro dalla prefettura du Rhone, sede del summit. L’area è protetta da imponenti misure di sicurezza. Fra la prefettura dove è in corso il vertice e la vecchia stazione delle Brotteaux, la circolazione delle auto è vietata e alcune stazioni della metropolitana sono state chiuse.

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