“L’aria pulita che vuole la nuova amministrazione, forse noi non arriveremo a respirarla”. È un grido di dolore quello che arriva da commercianti ed esercenti del centro storico di Parma, che protestano contro i blocchi del traffico e le misure restrittive di circolazione volute dall’amministrazione di Federico Pizzarotti.

A distanza di un anno e mezzo dalle manifestazioni degli indignados, i Portici del grano di Parma si popolano di nuovo, ma senza cori e campanacci. Quasi trecento persone per una mattina hanno lasciato negozi, bar, ristoranti e alberghi per portare in piazza la propria voce, impressa nero su bianco in una petizione firmata da 720 cittadini che lavorano tra il quartiere Oltretorrente e il centro storico, le due zone interessate da Ztl, varchi elettronici e misure restrittive al traffico.

“Il centro sta morendo – spiegano alcuni commercianti – e se il Comune non ci dà una mano sotto Natale, per noi sarà la fine”. Nel documento sottoscritto all’unanimità anche dalle associazioni di categoria, i dati parlano chiaro: in sei mesi a Parma hanno chiuso i battenti 185 imprese e solo nel centro storico si contano 93 negozi sfitti, che aumentano mese dopo mese. Di fronte all’evidente difficoltà delle attività di queste zone, che risentono anche della crisi generale, secondo Ascom e Confesercenti l’amministrazione Movimento 5 stelle non ha attivato politiche a supporto delle imprese in difficoltà. “Anzi – spiegano – si è andati ulteriormente a peggiorare il quadro già fortemente critico attraverso l’inasprimento delle già pesanti misure di limitazione al traffico impose dall’Accordo regionale per la qualità dell’aria”. Nel mirino la limitazione alla circolazione estesa anche ai veicoli euro 3 e euro 4 nelle giornate di giovedì e nelle domeniche programmate a livello regionale, senza un aumento effettivo del servizio di trasporto pubblico.

La richiesta avanzata all’amministrazione è di revocare gli ultimi inasprimenti e di aprire le zone a traffico limitato nelle fasce pomeridiane della settimana e del sabato. La lista di esigenze comprende anche la creazione di parcheggi e la diminuzione delle tariffe per la sosta, oltre l’incremento di trasporti pubblici. “E’ stato dimostrato che questi provvedimenti non portano effettivi miglioramenti della qualità dell’aria – ha detto Ugo Margini, presidente di Ascom Confcommercio – I negozi hanno bisogno di lavorare, c’è gente che viene apposta a Parma per comprare”.

Il documento firmato dai commercianti è stato consegnato al primo cittadino Pizzarotti e all’assessore alle Attività produttive Cristiano Casa, che hanno ascoltato le istanze dei manifestanti, ma non si sono sbilanciati in quanto a promesse. “Chi amministra deve ascoltare le richieste di tutti – ha detto Pizzarotti – e le persone devono capire che in centro non si deve venire in auto”.

L’unica voce che per ora si è espressa sui blocchi del traffico però, è quella dei 500 cittadini che hanno partecipato al sondaggio online del Comune, ben inferiore agli oltre 700 diretti interessati che chiedono di non infierire sulle proprie attività in un momento già di per sé negativo. “Non c’è stata condivisione delle misure con le associazioni di categoria e gli unici a rimetterci siamo noi. – ha aggiunto Stefano Cantoni di Confesercenti – Lo si può vedere anche dalla numerosa presenza in piazza: è la prima volta in tanti anni che siamo così uniti, una partecipazione così non si è mai vista”. 

Articolo Precedente

Teatro Regio sul lastrico. “Senza i soldi delle fondazioni bancarie si chiude”

next
Articolo Successivo

Emergenza carceri, un altro suicidio a Piacenza. Il Sappe: “Bollettino di guerra”

next