Non avrà effetti sulla sentenza per il Lodo Mondadori, ma sulla condanna di Previti sì. E’ l’effetto che potrebbe avere l’emendamento per l’introduzione del quarto grado di giudizio o emendamento “ammazza-sentenze”, presentato dal senatore Pdl Giuseppe Valentino, secondo Gaetano Pecorella, ex avvocato di Silvio Berlusconi, ora senatore in uscita dal Pdl (ha aderito al movimento Italia Libera di Isabella Bertolini). “Non è una buona legge – dice l’avvocato a Repubblica – I processi a un certo punto devono finire. Dopo tre gradi ci deve essere la stabilità della sentenza“. 

Secondo il senatore la norma non potrebbe aiutare il Cavaliere a non pagare il risarcimento per il lodo Mondadori (sul quale tra non molto si pronuncerà proprio la Cassazione), ma “c’è Previti – spiega Pecorella – Questo emendamento potrebbe rimettere in discussione il giudicato che ha ravvisato la corruzione da parte di Cesare Previti. A quel punto, nel momento in cui si aprisse un nuovo grado di giudizio, non ci sarebbe più la sentenza definitiva che giustifica il pagamento del risarcimento alla Cir“. A suo avviso, comunque, “un nuovo motivo di ricorso, per un cavillo legato alla generica legge comunitaria, è poco sostenibile nel nostro ordinamento”. Tuttavia l’ultima versione presentata da Valentino non prevede più il “cavillo” legato a leggi comunitarie, ma un vero e proprio grado di giudizio aggiunto: la possibilità di fare ricorso anche dopo la pronuncia (definitiva, secondo l’attuale codice) della Corte di Cassazione, sollevando una questione di “manifesta violazione di legge”.

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