jinpig-obamaQualche giorno fa su Weibo, il twitter cinese, girava una vignetta a due riquadri. Nel primo un cittadino americano si tappava le orecchie per non ascoltare più le litigate tra Obama e Romney in diretta tv. Nel secondo un cittadino cinese appoggiava un cornetto acustico alla grande porta chiusa della Sala del Popolo, ma comunque non riusciva a capire cosa succedesse lì dentro.

Neanche a dirlo, la vignetta è scomparsa dal web in poche ore ma la mia collega – ormai avvezza alle consuetudini del web cinese – l’aveva già salvata sul suo computer. Ricomparirà su China Files il 7 novembre quando daremo via allo speciale che per sette giorni seguirà in diretta il XVIII congresso del Pcc. Perché?

Cambierà il vertice della classe politica della seconda economia mondiale (nonché la nazione più popolosa al mondo). E a soli due giorni di distanza dalle presidenziali negli Stati Uniti d’America, la potenza che ha governato l’ordine mondiale dai tempi del Dopoguerra e che negli anni abbiamo imparato a conoscere, a imitare e a criticare. È una coincidenza che può verificarsi ogni quarant’anni e che rende ancora più evidenti le differenze tra gli Stati che lotteranno per la supremazia mondiale nel XXI secolo.

Sul presidente statunitense Barack Obama e sul suo sfidante, Mitt Romney, siamo inondati di informazioni, immagini e opinioni  ma non sappiamo quasi nulla su chi sarà designato a guidare la Repubblica popolare. Sappiamo che il futuro presidente si chiama Xi Jinping, ha 59 anni ed è membro della cosiddetta “aristocrazia rossa”, ma non conosciamo le sue preferenze politiche, i successi e gli insuccessi della sua carriera né sappiamo molto della sua storia famigliare. In ogni caso sarà ufficialmente nominato presidente il prossimo marzo – dopo un anno di acerrime ed estenuanti lotte di palazzo – e prenderà il comando della potente Commissione militare centrale nei prossimi tre anni.  Da lui, e da quella mezza dozzina di uomini che siederà insieme a lui nel Comitato permanente dipende l’ordine mondiale dei prossimi dieci anni.

E se non vi fidate di noi, i motivi ve li da la Bbc.

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