E’ stata ottenuta la prima cartilagine in provetta da cellule staminali pluripotenti indotte (Ips), di topo. Il risultato, descritto sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, si deve a un gruppo di ricerca coordinato dalla statunitense Duke University.

Secondo gli esperti la tecnica potrebbe essere usata in futuro per produrre cartilagine a partire da cellule umane riprogrammate. Il tessuto biotech potrebbe quindi essere utilizzato per riparare i tessuti e curare la osteoartrite, una malattia degenerativa che altera la cartilagine delle articolazioni. La cartilagine articolare, spiegano gli esperti, è un tessuto che ha una scarsa capacità di auto-ripararsi, funziona da ammortizzatore nelle articolazioni e rende possibile camminare, salire le scale, saltare e svolgere le attività quotidiane senza dolore. Ma l’usura o la lacerazione dovuta a un infortunio possono diminuire l’efficacia di questo tessuto e la progressione dell’osteoartrite, che al momento non ha una cura o una terapia efficace. Per ottenere la cartilagine in provetta i ricercatori hanno proceduto in più fasi: in un primo momento hanno ottenuto le Ips, le cellule staminali che si ottengono dalla riprogrammazione di cellule adulte e per le quali il britannico John Gurdon e il giapponese Shinya Yamanaka, sono stati premiati quest’anno con il Nobel per la Medicina.

Le cellule staminali pluripotenti indotte sono state ottenute sottoponendo a un cocktail di quattro fattori di trascrizione cellule del tessuto connettivo (fibroblasti) di topo. Successivamente i ricercatori hanno spinto le cellule a trasformarsi in cellule che producono collagene, ossia i condrociti, inserendo nella coltura un fattore di crescita. Una volta ottenuti, i condrociti sono stati indotti a esprimere una proteina fluorescente verde grazie alla quale sono stati identificati. La tecnica ha dimostrato che le “Ips – ha osservato il coordinatore del lavoro, Brian Diekman – possono essere usate per ottenere cartilagine di alta qualità sia per la medicina rigenerativa sia come modello per studiare malattie e potenziali trattamenti”. Il prossimo passo della ricerca sarà ottenere la cartilagine a partire da Ips ottenute da cellule dell’uomo. 

Articolo Precedente

Science e il terremoto a L’Aquila

next
Articolo Successivo

Facebook, nasce la community degli scienziati italiani

next