“Chi ha vissuto il carcere preventivo ha il dovere di denunciarne la degenerazione che lascia invece indifferenti politici e magistrati”. Parola di Alfonso Papa, il magistrato e deputato del Pdl che dopo aver trascorso 101 giorni in carcere per un presunto coinvolgimento nell’inchiesta sulla P4, ora ha deciso di occuparsi a tempo pieno della condizione carceraria. Si è presentato nella sala stampa di Montecitorio insieme a Lele Mora, l’ex manager dei vip arrestato per bancarotta fraudolenta e imputato per sfruttamento alla prostituzione nel processo Ruby, e che ha trascorso 400 giorni in carcere. Per la “strana coppia”, così si sono autodefiniti, tanti fotografi e cameraman, ma pochi giornalisti. “In questo Paese – spiega il deputato – accadono cose strane e siamo in una fase in cui non si parla di diritti civili”, e aggiunge: “Se mi sarà permesso vorrei continuare il mio impegno politico“. Intanto Lele Mora, che cura l’orto e svolge lavori di segreterie nella comunità di recupero di Don Mazzi, ha spiegato che dal processo Ruby spera e crede di uscire pulito. “Conosco da tanti anni Silvio Berlusconi. Sono stato tante volte da lui, ma non per le cose che dicono i pm. All’ex presidente del Consiglio – conclude Mora – mi legano una grande amicizia e un grande rispetto”  di Manolo Lanaro

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