Si è spento l’occhio delle webcam sull’asilo all’avanguardia di Ponte Nuovo. Del micronido “I Pargoli” si parlò per l’innovativa tecnologia con la quale i genitori da casa potevano seguire, muniti di un pc e di una password, le attività dei loro figli. È durata un anno la sperimentazione e non senza problemi. Ora la struttura privata tornerà ad essere un comune asilo di un piccolo paese alle porte di Ravenna.

Il servizio di videoripresa non cessa per via di polemiche legate alla violazione della privacy, ma per l’insufficienza della copertura di rete. “È stato un problema di natura tecnica, dovuto alla connessione –spiega la titolare Vanessa Pedico. La copertura a Ponte Nuovo non è delle migliori e nonostante abbiamo richiesto più e più volte l’intervento di tecnici non è stato possibile eliminare i disturbi della linea che rendevano il servizio difficilmente fruibile ai genitori collegati. A volte non vedevano nulla”. E con rammarico aggiunge: “Interrompere le riprese è sicuramente dispiaciuto a noi, ma non meno ai genitori che avevano colto con soddisfazione ed entusiasmo l’opportunità di seguire nei ritagli di tempo, da casa o da lavoro, le attività dei loro bimbi”.

I Pargoli nasce nel 2010 per accogliere 20 bambini tra i 3 mesi e i 3 anni di età. Per chi lo aveva scelto l’occhio digitale rappresentava un’occasione per sentirsi vicini ai figli, pur nella distanza. E se la web cam non può offrire altro che un surrogato della presenza, aiutava comunque i genitori a sentirsi meno distanti e li rassicurava in tempo reale sul fatto che i bimbi stessero bene e venissero trattati amorevolmente.

Vedere il figlio che gioca e socializza con gli altri, seguirlo durante i pasti: tutto questo era possibile grazie al servizio che il nido ravennate offriva, pioniere sul territorio. Le uniche aree non monitorabili erano i bagni e la zona sonno. Bastava avere un computer collegato alla rete per avere l’illusione che Marco o Lucia stessero giocando nel salotto di casa o vicino alla scrivania dell’ufficio.

La bandiera bianca che le titolari Vanessa Pedico e Maddalena Avallone hanno dovuto issare è lo scotto da pagare alla scelta di inaugurare un servizio innovativo in un’area decentrata. È la resa, almeno per ora, di un progetto nato a servizio di un percorso pedagogico ben delineato, di fronte a un problema di copertura, che forse sarà risolto in un futuro neanche poi così lontano. Nell’attesa quella dei Pargoli resta una scommessa che nonostante qualche iniziale polemica degli scettici può dirsi vinta, visto il riscontro degli utenti. Adesso tornare indietro sarà difficile per loro, i genitori, che non potranno più seguire tutte le risa e tutti i pianti dei bimbi minuto per minuto.

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