Data del voto, primarie e candidati alla guida del Pirellone. Tra Roberto Formigoni, presidente in carica, e Roberto Maroni, segretario della Lega e possibile sfidante, non c’è un solo punto in comune. Il primo ha annunciato che il Consiglio regionale della Lombardia “si scioglierà il 25 ottobre”, che la legge elettorale sia stata fatta o meno e ha ipotizzato elezioni a pochi giorni da Natale: “Siamo in tempo utile per votare prima di Natale”, ma il secondo vuole votare quando, in aprile, gli italiani eleggeranno il nuovo Parlamento. Il primo esclude le primarie, il secondo le auspica. Formigoni crede ancora nell’alleanza con il Carroccio, l’ex ministro dell’Interno è scettico. 

La nuova giunta nei prossimi giorni. Formigoni ha spiegato che il 25 ottobre oltre la metà dei consiglieri della Lombardia presenteranno le proprie dimissioni.  E quindi a suo dire, quindi, le elezioni “potrebbero essere il 16 o il 23 dicembre”. “Entro lunedì intendo dar vita alla nuova giunta rinnovata e più snella” che continua Formigoni sarà “integralmente o per lo più formata da personalità esterne alla politica regionale. Rinnovata non vuol dire completamente rinnovata” ed è dunque possibile che qualche assessore uscente venga riconfermato. Il presidente, indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sulla fondazione Maugeri, ha perso l’ennesimo assessore, Domenico Zambetti, arrestato per voto di scambio e concorso esterno. “A me non mi rottama nessuno – dice -. Qualcuno ha scritto che stamattina ho aperto la campagna elettorale e quando ho letto le agenzie ho sorriso. Nei prossimi giorni farò tanti altri contropiede. Sarò in campo, la posizione non conta”.

L’alleanza con la Lega, ma no a un leghista. Formigoni non solo chiude la porta all’alleanza con la Lega Nord, ma rilancia: a chi chiede se tende una mano verso il Carroccio il Celeste rispondo: “E tutto il corpo teso verso la Lega”. Ma Maroni sembra molto più che  scettico: ”Credo che la Lombardia si sia auto-rottamata perché dopo aver scoperto che c’è un assessore arrestato per contiguità con la ‘ndrangheta è difficile” andare avanti. Ai microfoni di Radio2 l’ex ministro dell’Interno dichiara: “Questo rende per noi impossibile continuare questa esperienza. Lo stesso Pdl ha confermato la volontà di interrompere questa legislatura regionale”. Diversi anche i pareri, tra i due politici, sulla data: “Noi abbiamo detto già che votare a gennaio per la Regione sia un inutile spreco di denaro pubblico”. Il voto in Lombardia costerebbe 50 milioni di euro che potrebbero essere risparmiati se si scegliesse, come il Carroccio sostiene, di tenere un unico election day con le politica ad aprile. “Fino a quella data, noi siamo nella maggioranza e sosteniamo la giunta”, ha poi proseguito con riferimento alla nuova giunta che Roberto Formigoni dovrebbe formare: “Abbiamo lasciato a Formigoni l’onore e l’onere” di formarla, ha continuato, “non abbiamo nessuno da piazzare”. Sulla candidatura di Maroni o di un leghista Formigoni è deciso: “Sono uno dei massimi propugnatori dell’alleanza con la Lega, ma il prossimo governatore non può essere leghista. Non ritengo che Maroni possa rappresentare l’unità di Pdl e Lega Nord dopo che Monti e il suo partito hanno rotto l’alleanza Pdl-Lega”.

Primarie per la Lombardia. C’è confusione anche sulla questione primarie. “A me non risulta” dice Formigoni rispondendo alla possibilità di primarie di coalizione di cui avrebbe parlato anche il segretario Pdl, Angelino Alfano. Formigoni ha poi aggiunto: “Saranno i partiti a prendere le decisioni, io concorrerò a determinazione Pdl”. Tuttavia non si è ancora nella fase di individuazione delle candidature anche se “a vostra domanda ho risposto che Gabriele Albertini sarebbe una bella candidatura”. Ma ancora Maroni si dice favorevole all’ipotesi: ”Ho letto una proposta di un dirigente del Pdl che ha detto: ‘Perché non facciamo le primarie di coalizione per la Lombardia. Sono d’accordo. Le primarie di coalizione possono essere una buona cosa perché io non disconosco quanto fatto di bene dalla Lombardia. Avviene anche nel centrosinistra: con Vendola e Tabacci che non sono del Pd ma partecipano a primarie di coalizione. Detto questo, noi non abbiamo fatto cadere nessuno. Aspetto le primarie della Lega: abbiamo chiesto a chi verrà a firmare le nostre proposte di legge di indicare su un’altra scheda chi vorrebbero come candidato al posto di Formigoni. E lì sapremo chi vogliono i militanti della Lega”.

Alfano: “E’ tutto precoce”. Quello che verrà dopo Formigoni è ancora nebuloso per lo stesso partito di Silvio Berlusconi: “E’ tutto molto anticipato e precoce. Non dobbiamo bruciare nessuna possibilità per la fretta di comunicare ai giornali le nostre decisioni”dice il segretario Pdl Angelino Alfano proprio sulla possibilità che Maroni sia candidato. “E’ un lavoro meticoloso e laborioso, la scelta sarà fatta con metodo democratico – risponde l’ex Guardasigilli arrivando al congresso del Ppe a Bucarest  -. Bisogna distinguere tra ciò che si è verificato negli ultimi mesi per colpa di qualche gaglioffo e ciò che sono stati i 17 anni di governo Formigoni, che ha governato bene”.  Sulla possibilità che il Pdl candidi l’ex ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmni Alfano dice: “Non confermo né smentisco autorevoli candidature, sia maschili che femminili. Prometto e assicuro che noi lavoreremo per un’ampia coalizione”. 

Cacciari: “Elezioni Lombardia decisive per l’Italia. Sulle elezioni regionali per il governo della Lombardia arriva anche la riflessione di Massimo Cacciari: ”Quanto sta accadendo e le prospettive della Lombardia e di Milano saranno decisive per il futuro di questo Paese: se la Lombardia e il nord in generale non tornano a essere la locomotiva, non solo economica, penso che la prospettiva di sviluppo dell’Italia sia pari a meno zero”. Secondo il filosofo, è “drammatico e non fa ben sperare il modo con cui si sta affrontando la vicenda, ovvero in chiave di palazzo”. Anche per questo Cacciari ha invitato ad allargare la prospettiva, perché non ritiene utile che alle elezioni anticipate in Lombardia si confrontino gli schieramenti tradizionali. “Pare – ha sostenuto – che non si avverta la drammaticità della domanda: è pensabile affrontare i problemi di queste Regioni con una Lombardia che sarà governata o dai residui del centrodestra o da una maggioranza Pd-Vendola? Sono 15 anni che dicono che Milano deve tornare capitale, ma ci troviamo in questa situazione: qualcosa sarà pur successo…”.

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