La procura di Napoli ha emesso sette avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti ufficiali della Guardia di Finanza nell’ambito di un’inchiesta sulle auto delle Fiamme Gialle messe a disposizione del parlamentare del Pdl Alfonso Papa. I provvedimenti sono stati presi dal pm Henry John Woodcock e le ipotesi vanno dal peculato al falso ideologico e falso commesso da pubblico ufficiale.

Nell’inchiesta risultano indagati lo stesso Papa e la moglie Tiziana Rodà. Inviti a presentarsi sono stati emessi nei confronti degli ufficiali della Finanza che hanno ricevuto gli “avvisi”: Ernesto Mottola, Alfonso Tuccini, Fernando Capezzuto, Paolo Poletti e Giovanni Mainolfi. Sono indagati inoltre i sottufficiali Santolo Federico e Andrea Grimaldi. Al centro dell’inchiesta l’impiego di auto e uomini “per scopi privati e estranei a quelli di istituto ovvero espressione di attività istituzionale”. Il generale Poletti (all’epoca dei fatti colonnello) è l’ex capo di stato maggiore delle Fiamme gialle ed è l’attuale vicedirettore dell’Aisi, il servizio segreto che si occupa di sicurezza interna. “Da oggi in poi fate tutto quello che vi chiede il dottor Papa” avrebbe detto il generale Poletti al brigadiere Grimaldi, uno dei due militari incaricati di accompagnare il parlamentare del Pdl, i suoi familiari e le sue amiche. Al momento di consegnare al brigadiere l’auto destinata a Papa, una Mercedes 320 SE, l’alto ufficiale gli avrebbe detto: “Vedi che macchinone? Questa macchina dimostra come il Corpo ci tiene per il dottor Papa. Cercate di farci fare bella figura e da oggi in poi fate tutto ciò che vi chiede il dottor Papa. State attenti e cercate di rigare dritto”.

I fatti al centro dell’indagine si riferiscono a un arco di tempo che va dal febbraio 2002 al febbraio 2011. Gli ufficiali indagati avrebbero disposto indebitamente il servizio di accompagnamento per Papa (magistrato in servizio fino al 2001 alla procura di Napoli, dal 2001 al 2008 distaccato al ministero della Giustizia e dal 2008 deputato eletto nelle liste del Pdl). E ciò “senza che ne avesse alcun titolo”, espletando inoltre “sovente e in modo non saltuario il servizio di accompagnamento di componenti della famiglia di Papa nonché delle amiche dello stesso, in luoghi e per fini esclusivamente privati”. Le indagini sono condotte dalle stesse Fiamme gialle.

Autovetture e militari della Finanza sono stati usati tra l’altro, secondo l’ipotesi di accusa, per accompagnare Papa e la sua famiglia alla casa al mare, in provincia di Latina, tra il 2005 e il 2008; per accompagnare la moglie del parlamentare, che è avvocato, a Roma e nei Tribunali in cui andava per motivi di lavoro, come Napoli e Santa Maria Capua Vetere (Caserta); per accompagnare i due figli della coppia a scuola, in piscina o a giocare a calcetto; per accompagnare Ludmyla Spornik, amica ucraina di Papa, a Ischia, in giro per Roma o all’aeroporto di Fiumicino. Gli itinerari e le date in cui le vetture e il personale della Guardia di Finanza sono stati messi a disposizione del parlamentare sono ricostruiti nell’invito a comparire notificato agli indagati.

AGGIORNAMENTO

In data 18 dicembre 2017 il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale Militare di Napoli ha archiviato la posizione del Magg. Fernando Capezzuto, ritenendo non sussistenti i reati contestati o, comunque, gli elementi acquisiti nel corso delle indagini non sufficienti a sostenere l’accusa in giudizio.

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