Il critico di Segnocinema Enrico Terrone lo ha definito un film scritto da Vincenzo Salemme e girato da Terrence Malick. Nulla di più provocatoriamente vero per Reality, il nuovo film di Matteo Garrone nelle sale italiane dal 28 settembre con un incasso di 1 milione e 400 mila euro dopo dodici giorni di programmazione.

Il regista romano è stato ospite ieri sera del cinema Odeon di Bologna per un incontro fugace e pre proiezione organizzato dalla Cineteca di Bologna davanti ad una sala colma in ogni ordine di posto.

“Dopo un periodo difficile dove non riuscivo a trovare più un soggetto all’altezza su cui lavorare ho avuto la fortuna di venire a conoscenza di una storia capitata ad un amico e quindi di iniziare a lavorare a Reality”, ha spiegato Garrone nell’interloquire con il direttore della Cineteca Gianluca Farinelli.

Storia per certi versi grottesca, Reality ha come protagonista Luciano, pescivendolo napoletano con moglie, figli e famiglia femminile allargata (e obesa), e affronta con estrema prepotenza una sorta di sacrosanta patologia emulativa del contemporaneo: quella da Grande Fratello. Non che a Garrone interessi la sociologia spicciola, semmai diventa curioso l’incastro tra il kitsch visivo di un quartiere napoletano sopra le righe e non del tutto povero e “popolare”, una sorta di classe media figlia del terziario e del consumismo al ribasso, con la penetrazione negli strati ociali del sogno “popolarità televisiva”. Un morbo, una malattia, una psicosi che alla fine del film divora tutto, come un Truman Show al contrario dove il protagonista trova la sua pace proprio quando riesce a farsi inglobare nella casa del Gf dalla quale era stato scartato dopo aver superato alcuni provini (tra l’altro Garrone prima di Reality aveva appena abortito il progetto di un film su Fabrizio Corona, “rischiavo di essere strumentalizzato da quei personaggi”, n.d.r.).

“Non ho creato dei “nuovi mostri” e non ho voluto nemmeno giudicare i personaggi in scena”, dice Garrone, “ma ho cercato di fare ridere, con umanità e leggerezza. Reality è un racconto popolare e una fiaba”.

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