“Benissimo la riduzione delle aliquote più basse, ma credo che ci siano delle cose da rivedere sulla questione sociale, come scuola e sanità”. Così Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, arrivando all’incontro con le associazioni insieme a Nichi Vendola e Riccardo Nencini ha commentato la legge di stabilità varata la scorsa notte dal governo Monti. “Serve un’occhiata molto precisa sugli effetti dei tagli alla sanità, ha detto Bersani. E temo che per la scuola si taglino 6.300-6.400 posti lavoro degli insegnanti. Quindi – conclude – vogliamo chiarimenti e siamo pronti ad intervenire per delle correzioni”. A schierarsi contro la legge di stabilità è anche il leader di Sel e presidente della Puglia Vendola secondo cui “l’idea che si possa decurtare ulteriormente il finanziamento alla sanità nazionale è inaccettabile. Reagiremo con durezza a questa manovra – dice il governatore – che, al netto di propaganda e fuffa, è un colpo al cuore del welfare”. Vendola si augura che “il malumore del Pd deve diventi un esplicito dissenso che perché l’Italia sta crepando e bisogna ridare ossigeno ai ceti popolari, puntando sul rilancio della scuola, della cultura, del risanamento del territorio”  di Manolo Lanaro

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