Ce l’ho, ce l’ho, manca. Forse da domani diremo: I have it, I’ve not. O magari lo diremo in cinese. Dopo l’invasione delle televisioni e delle telecamere in campo, con gli stadi italiani sempre più vuoti. Dopo la rivoluzione di un calciomercato che porta i giocatori a cambiar casacca da un mese all’altro, rischia ora di cadere un altro bastione del football nostrano. La Lega Calcio di Serie A e l’Aic, l’Associazione italiana dei calciatori, hanno infatti annunciato la prossima uscita dell’album delle figurine. Non è detto che a produrre l’album sia la storica Panini di Modena come accade da decenni, ha spiegato il vicepresidente Aic, Umberto Calcagno. “Si valuteranno le offerte dei vari licenziatari, alcuni hanno già manifestato interesse”.

Business is business e i cinquantanni di onorato servizio a favore dei giovani appassionati di calcio potrebbero passare in secondo piano. La partita è tutta economica e rientra nel grande affare dei diritti televisivi. Quegli stessi diritti televisivi che da una ventina d’anni, almeno dalla nascita delle pay tv in Italia, impongono ai giocatori (e ai tifosi) turni massacranti, partite ogni giorno della settimana e orari una volta impensabili in cui giocare (a mezzogiorno a settembre e maggio, alla sera d’inverno). Prima di tutto vengono gli ascolti televisivi.

Per questa stessa logica adesso Panini, casa editrice di Modena, dovrà vedersela con altri giganti mondiali. In arrivo ci sarebbe un colosso americano. “Puntiamo a rispettare i tempi tradizionali dell’album, attorno alla metà di dicembre. In queste settimane – ha rivelato il presidente della Lega di serie A, Maurizio Beretta – abbiamo ricevuto una serie di missive dalla società internazionale Topps”.

La società con sede a New York è già detentrice dei diritti per le figurine della Bundesliga tedesca e della Premiere League inglese e ora punta a quello che una volta era considerato il campionato più bello del mondo. Così, insieme alle gomme da masticare, di cui è ugualmente produttrice, potrà anche riprodurre le immagini di Totti e Cavani, di Hamšíc e Pirlo, di Buffon e Lavezzi.

Intanto il povero Carlo Parola il difensore centrale della Juventus che con la sua rovesciata è da sempre il simbolo dell’album Calciatori potrebbe non spiccare più il volo per il spettacolare gesto atletico. La casa editrice modenese dei fratelli Giuseppe, Benito, Umberto e Franco Cosimo Panini iniziò a pubblicare l’album delle figurine nel 1960. Si iniziò per caso: i Panini trovarono a Milano un lotto di vecchie figurine invendute delle edizioni milanesi Nannina. I fratelli lo acquistarono prepararono delle bustine bianche con cornicette rosse con due figurine ciascuna a 10 lire l’una. Il successo fu inaspettato e le bustine vendute toccarono i 3 milioni.

Da lì l’ascesa con il boom negli anni Settanta e Ottanta, quando completare tutto l’album composto da centinaia di figurine era uno degli orgogli di qualunque ragazzino italiano. Poi negli anni Novanta la prima crisi, con diversi cambi alla guida dell’azienda passata anche in mani straniere e ora in mano al re degli elettrodomestici, il marchigiano Vittorio Merloni che ha fatto della ditta emiliana un leader mondiale del settore figurine, ma anche dei Fumetti (con Panini Comics). L’album dei calciatori da solo, in un’epoca di un football diventato più “mercenario” da solo non poteva bastare.

Adesso però il gioiello di famiglia rischia di essere trafugato dagli stranieri. Così, invece delle gloriose pagine dedicate alla Serie C1 nostrana (oggi anche lei si chiama LegaPro), i nuovi editori americani potranno inserire anche fotografie delle squadre di Premiere League o quelle della Bundesliga tedesca. A giorni l’ardua sentenza sui diritti.

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