Il Governo ha posto la questione di fiducia sui quattro emendamenti alla delega fiscale. Il terzo emendamento, che comprende il tema dell’accorpamento delle Agenzie fiscali, è modificato rispetto al testo uscito dalla commissione Finanze. Intervenendo nell’Aula della Camera, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda ha confermato l’intenzione del governo. Il voto si svolgerà sull’emendamento sostitutivo dell’articolo 3 e sul mantenimento degli articoli 1,2 e 4.

Ieri la Ragioneria Generale dello Stato aveva bocciato la modifica apportata dalla Commissione Finanze, che bloccava appunto il processo di accorpamento tra Agenzia delle Entrate e del Territorio e tra Agenzia delle Dogane e Monopoli. La Commissione Bilancio ha recepito i rilievi della Rgs ma la Commissione Finanze ha confermato la modifica apportata portando il governo alla scelta della fiducia.

Ma la decisione dell’esecutivo ha scatenato le reazioni del centrodestra. Da registrare l’intervento polemico in Aula del presidente della commissione Finanze, Gianfranco Conte, del Pdl, che ha manifestato “tutte le perplessità” sulla questione dell’accorpamento delle Agenzie, “che avrà un costo maggiore rispetto a quello che è stato prospettato dalla Ragioneria dello Stato. Anche per difendere il lavoro della commissione”, Conte ha quindi annunciato la decisione di non partecipare al voto sull’articolo 3, lamentando “un gravissimo sgarbo istituzionale”. Critici con la decisione del governo di porre la fiducia anche la Lega e l’Idv.

E parole contro la decisione del governo, pur con toni ammorbiditi dal ruolo, sono arrivate anche dal presidente della Camera Gianfranco Fini. “Mi permetto – ha commentato il leader di Fli – di sottoporre al governo l’opportunità di un rapporto con la commissione all’insegna di un maggior reciproco rispetto. Mi auguro – ha aggiunto Fini – che il ministro Giarda e il governo valutino le parole del presidente Conte circa la decisione che ha assunto di non partecipare al voto, avendo considerato la decisione del governo poco rispettosa del lavoro della commissione”.

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