È stata una scossa di terremoto intensa, 4.5 gradi della scala Richter, ma profonda, a 32 chilometri di profondità, con epicentro a Castell’arquato, in provincia di Piacenza. Registrato alle 16.41, il sisma è stato avvertito in gran parte del nord Italia, tra Milano, Genova, Trento, Parma e fino a Modena. Dopo pochi minuti i sismografi hanno registrato una seconda scossa, più lieve, con magnitudo 2,3, e localizzazione poco distante, in Val di Taro, tra Piacenza e Parma.

La protezione civile, già al lavoro per le verifiche, fa sapere che nella Valle del Trebbia, a ridosso dell’epicentro, al momento non si registrano danni né feriti. In particolare nei comuni di Bettola, Morfasso e Ponte dell’Olio, la situazione sembra sotto controllo, nonostante la terra abbia tremato e sia stata avvertita anche a Modena, Bologna, Venezia e in Versilia.

Settantuno i secondi della durata del primo evento sismico mentre il secondo, avvenuto a una profondità inferiore rispetto al primo, 24 chilometri, è stato più breve. Il fatto che non risultino danni, tuttavia, non ha impedito che tra la popolazione si diffondesse preoccupazione, soprattutto dopo i due terremoti del 20 e del 29 maggio scorsi che hanno devastato un pezzo dell’Emilia Romagna estendendosi anche in Lombardia e nel basso Veneto. Inoltre già in mattinata il nord ovest del Paese ha tremato con una scossa di 3,9 gradi in provincia di Cuneo.

Al momento la circolazione ferroviaria è regolare. Da Trenitalia fanno sapere che “i sistemi di rilevamento non hanno registrato segnalazioni particolari o anomalie sulla tratta interessata dal sisma. Dunque i treni stanno scorrendo normalmente. Teniamo però alta l’attenzione e se si evidenziassero problemi provvederemo a fare le opportune verifiche e a ripristinare il corretto funzionamento. Per intanto, però, nessun problema”.

Le principali richieste di intervento sono state registrate soprattutto in Lombardia, con i vigili del fuoco che hanno effettuato servizi a Legnano, Cornaredo e Cologno Monzese e risposto a telefonate per ricevere informazioni effettuate cittadini. Nel frattempo, alle 17.06, nella provincia di confine dell’Emilia Romagna c’è stata una terza scossa di assestamento, anche questa lieve, come la seconda, 2,2 di magnitudo. In quest’ultimo caso l’epicentro era Gropparello, Lugagnano Val d’Arda, Morfasso, Vernasca nel Piacentino e Bore nel Parmense.

A ruota anche in Emilia Romagna hanno iniziato a giungere telefonate ai vigili del fuoco, anche in questo caso per lo più erano richieste di informazioni. È accaduto a Reggio mentre per Piacenza il sismologo Matteo Cerini dell’Istituto Alberoni ha detto che “il terremoto è considerato debole-moderato. La zona interessata è a rischio. L’ultimo evento registrato sull’Appennino piacentino vicino a una sorgente risale al 19 ottobre 2009 con un’intensità 3.9”. Inoltre, secondo gli esperti, l’evento di Cuneo registrato in mattinata e quello nel pomeriggio nell’Emilia occidentale non sono in relazione.

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