Un calendario, quello di Xing, come sempre contraddistinto da uno sguardo sfaccettato e multidisciplinare sul presente – cultura visiva, arti performative, musica e molto altro ancora – nel solco di quella collaborazione tra diverse realtà territoriali dedite alle arti contemporanee sovente auspicata ed incoraggiata dall’assessore alla Cultura del Comune di Bologna. Del resto Alberto Ronchi ha ricordato come la recente coproduzione Xing, Angelica, Fondazione Teatro Comunale con Marino Formenti magnificamente Nowhere in the Cage (nell’ambito di centocage, a cent’anni dalla nascita del grande compositore americano), così come i concerti in piazza Maggiore e San Petronio, abbiano dato ottimi frutti ed ottenuto successo in termini di pubblico.

Se la volontà è quella di cercare di stipulare convenzioni pluriennali che durino per tutta la legislatura, nonostante il Comune sia più vincolato ad esigenze di bilancio di anno in anno e la situazione economica non sia propriamente florida, Ronchi ha sottolineato altresì in questa sede come a suo parere si debba contestualmente “insistere su un sistema sussidiario legato alla spending review,” in modo da risparmiare fondi da poter così destinare in maniera più oculata e selettiva a determinate produzioni. Se l’amministrazione comunale sostiene anche economicamente Xing non è certo da meno, dal canto suo, la Regione, che da diversi anni offre il suo contributo: basti pensare ad esempio ai festival F.I.S.Co. e Netmage. Gianni Cottafavi, responsabile Settore Spettacolo, ha spiegato che “la novità è che nell’ambito della convenzione triennale ora la Regione sostiene anche Raum per garantire in questo modo la continuità dell’offerta sulle arti performative.”

Veniamo orsù al programma di attività per l’autunno 2012. Tra gli eventi curati da Xing extra moenia, fuori dai saloni di Raum in Via Ca’ Selvatica, è certamente da segnalare che nel contesto della Biennale di Architettura di Istanbul verrà proposto il 19 e 20 ottobre That Was Now, una due giorni cui prenderanno parte diversi artisti presentati a Raum negli ultimi anni. Inoltre a Silvia Fanti preme ricordare il ritorno a Bologna nel corso di ottobre di Barokthegreat, con la nuova produzione Indigenous, ed Ortographe, entrambi negli spazi di DOM, la cupola del Pilastro, nell’ambito di Coda – Teatri del presente, a cura di Emilia Romagna Teatro.

Raum inaugurerà invece il 6 ottobre con l’installazione/performance di Davide Savorani intitolata Faenza e che lo stesso artista, faentino di nascita, ha raccontato come ispirata al folklore ed alla storia sociale della sua città, dagli sbandieratori alle originali proteste inscenate dalle Brigate OMSA, composte dalle operaie recentemente licenziate dalla fabbrica.

Come accennavamo molti sono i rapporti che Xing ha attivato e consolidato nel corso del tempo con diversi soggetti ed uno dei più importanti è certamente quello di carattere musicale con Sant’Andrea degli Amplificatori che proporrà, rispettivamente il 26 ottobre, il 15 novembre ed il 13 dicembre i live del brasiliano Mario De Vega, quello del londinese Adam Asnan e dell’ispano-svizzero Francisco Meirino. In sede di conferenza stampa erano presenti Dominique Vaccaro e Luciano Maggiore, due degli artefici di questa vivace realtà emersa a tutti gli effetti dall’underground ma che ha avuto sin dall’inizio respiro internazionale.

Di qualità anche la partnership con Home Movies, organizzazione dedita alla valorizzazione del cinema di famiglia, che presenterà il 28 ottobre Afghanistan 1969, con le immagini di Anna Bavicchi sonorizzate dal vivo da Renato Rinaldi e Mirko Cisilino. Il 28 novembre la prima di Threethousand/All! di Kinkaleri, opera ispirata a William Burroughs ed incentrata sulla potenza e sulla forza coercitiva del linguaggio come spunto libertario. Con trepidazione attendiamo il primo dicembre anche il tradizionale appuntamento con Hypnomachia, una nottata di musica sino all’alba che nelle scorse edizioni, di grande successo, ha annoverato ospiti davvero eccellenti come William Basinski, Oren Ambarchi, Stephen O’Malley, per citarne solo alcuni. Quest’anno sarà il turno di un altro ottimo artista come John Duncan, statunitense che da qualche anno vive sotto le due torri, accompagnato in quest’occasione dall’artista visiva svizzera Ursula Scherrer.

Inutile dilungarsi ulteriormente. En passant citerò anche Lorenzo Senni con Richard Sides e poi ancora Black Fanfare ovvero Demetrio Castellucci in compagnia di Dewey Dell, e last but not least, è proprio il caso di dirlo, l’attesa première, il 19 dicembre, di Broken English: dopo il convincente e raffinato Cutter ecco la nuova performance di Cristian Chironi, uno che di certo non si tira mai indietro quando c’è da mettersi in gioco e che lo fa sempre con (auto)ironia sopraffina.

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