Alla fine si sono ridotti a tre i pretendenti per La7.  Sul tavolo di Mediobanca sono infatti arrivate le offerte non vincolanti di Discovery Channel, di 3 Italia e del fondo Clessidra dell’ex ad di Fininvest, Claudio Sposito, che nell’operazione è affiancato dall’ex presidente di Endemol, Marco Bassetti, il secondo marito di Stefania Craxi. Il tandem, secondo quanto trapelato nei giorni scorsi, avrebbe offerto 450 milioni di euro (300 in contanti e il resto in debiti). Secondo quanto riferito dall’Adnkronos, durante il cda  di oggi di Telecom Italia si è svolta una informativa, mentre la valutazione delle offerte spetterà ai consulenti, Citi e, appunto, Mediobanca, che è anche azionista forte del gruppo di telecomunicazioni.

Nei prossimi giorni saranno quindi comunicati i nomi dei soggetti che saranno ammessi ai dati riservati sull’emittente, in gergo data room. Rispetto alle attese, e alle informazioni trapelate finora, si restringe quindi la rosa dei pretendenti a Ti Media, che ha in pancia La7 e Timb, la società degli impianti di trasmissione. In particolare, l’interesse di Cairo Communication (la concessionaria di pubblicità di La7 ) e dei tedeschi di Rtl (gruppo Bertelsmann) alla fine non si è concretizzato. O, almeno, non al punto da vedere inserite le  rispettive offerte nella rosa indicata nell’informativa che si è svolta oggi in cda.

Altri due potenziali pretendenti, Mediaset e Sky Italia, sono tornati oggi a puntualizzare la loro posizione. “Sulla carta non c’era nessun impedimento all’acquisizione de La7 né in termini di frequenze né di fatturato anche perché eventualmente ci sarebbero stati degli impegni da parte nostra”, ha premesso il consigliere di amministrazione di Mediaset, Gina Nieri, evidenziando che “è stata fatta esclusivamente una valutazione che sull’asset”. Anche Sky Italia ha informalmente ribadito la scelta, già fatta trapelare prima della scadenza per la presentazione delle offerte vincolanti del 24 settembre, di non partecipare alla gara.

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