Renata Polverini ieri l’ha presentata come il volto del cambiamento al Gruppo Pdl della Regione Lazio: “Ora posso andare avanti” ha detto abbracciandola. Lei, la consigliera 26enne dalla faccia pulita, Chiara Colosimo, è stata nominata nuovo capogruppo del Pdl. Sul sito Internet si legge il suo motto: “Io ho quel che ho donato” ma – stando a quello che ha dichiarato Franco Fiorito ai pm romani – la consigliera avrebbe anche preso. L’ex capogruppo Pdl Franco Fiorito, ora indagato per peculato, ai pm Alberto Caperna e Alberto Pioletti ha raccontato di aver consegnato alla giovane Colosimo circa 200mila euro prelevati dai fondi del gruppo regionale. Una parte di questi, circa 22mila euro, sarebbero stati utilizzati per pagare una società che aveva fornito il catering durante l’evento denominato “Notte di mezza estate” che il ministro Giorgia Meloni e il deputato Pdl Fabio Rampelli avevano organizzato all’Auditorium negli anni passati. Anche i soldi per rifocillare i partecipanti a quella serata in cui si discuteva di politica, sarebbero stati prelevati dalle casse del Pdl.

FIORITO ha consegnato ai pm gli strumenti per allargare a dismisura l’indagine: dai fondi del gruppo Pdl nell’ultimo biennio a quelli del partito laziale dal 1998 al 2011. l’ex capogruppo ha consegnato sei faldoni contenenti i bilanci di 14 anni di gestione del Popolo della libertà e, prima ancora, di Forza Italia. La Procura per ora li ha messi da parte, preferendo concentrare la sua attenzione sui soldi trasferiti all’estero dal capogruppo uscente. Fiorito però sembra intenzionato a raccontare tutto quello che sa sul periodo in cui era capogruppo Alfredo Pallone, della corrente di Antonio Tajani come Francesco Battistoni, suo rivale. Ai suoi amici in questi giorni ha confidato di avere molti dubbi sul rimborso di buoni benzina per decine di migliaia di euro e per alcuni soggiorni in hotel di parenti dei politici del Pdl. Tra i documenti consegnati spuntano anche nuove spese rimborsate ai consiglieri. Finisce così nel calderone anche il consigliere Antonio Cicchetti, ex forzista, poi passato al Pdl, che aveva la passione per i libri. A spese del gruppo infatti avrebbe acquistato mille copie del libro ‘manoscritti della Biblioteca apostolica vaticana’, dello scrittore reatino Andrea Di Nicola. E altre 1500 copie di un altro testo, sempre a firma dello stesso autore, ‘La città sanitaria’.

MA CICCHETTI al gruppo avrebbe presentato anche le spese per l’acquisto di spazi in reti televisive reatine. Per una sola ospitata, infatti, aveva chiesto al gruppo che fossero pagati 220 euro. Ma ci sono anche i soldi per le fondazioni, che Francone dice di aver rimborsato. Dopo la nota associazione “Mario Ruggero Lazzaroni” che Fiorito dice di aver finanziato per circa 50mila euro, ne spunta una seconda. Si tratta della fondazione Roma Laboratorio di Comunità, che avrebbe chiesto un rimborso di 12mila. E poi ci sarebbero 100mila euro pagati all’associazione dei giovani del Ppe, di Carlo De Romanis, l’organizzatore della celeberrima festa romana. Per lunedì prossimo Fiorito è stato convocato a Viterbo per l’indagine sulle fatture false che sarebbero contenute nel suo dossier.

Intanto l’ex consigliere annuncia la volontà di restituire i soldi. Lo annuncia il suo legale, Carlo Taormina, che aggiunge: “Lo scandalo vero è che all’interno del gruppo consiliare non c’è controllo alcuno sui fondi. Il problema è a monte, al momento della delibera del comitato di presidenza che assegna i fondi. Noi faremo i conti e restituiremo i soldi che non ci spettavano per legge”. 

di Marco Lillo e Valeria Pacelli

da Il Fatto Quotidiano del 22-9-12. Aggiornato da redazione web alle 11.08

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