L’artigianato muranese lo salverà lui, Moulaye. Gli italiani sono alla ricerca di nuovi miracolosi mestieri e le nobili e antiche arti, come quelle della lavorazione delle perle a Murano, rischiano di chiudere i battenti.

Di fatto è già così. In laguna gli artigiani di un tempo, vetrai e perlieri, sono in via di estinzione. Così il presidio di questa tradizione passa per il Senegal. Da lì approda in laguna Moulaye Niang, perliere per passione e per professione. Moulaye è detto “il muranero” per via del progetto che ha creato a Murano. La sua storia è stata raccontata magistralmente dal regista Franco Basaglia in “Perle di Ritorno”. Qui sotto trovate il trailer del pluripremiato documentario che racconta una storia di tradizioni e di innesto con le nuove tecnologie.

Moulaye si occupa di arte in vetro di Murano contaminata però con la tradizione africana. Un ibrido che crea un ponte tra due culture. Dalle colonne del suo blog racconta con foto e descrizioni testuali il suo lavoro, facendo avvicinare al mestiere giovani italiani. Perché Murano negli anni ’90 contava intorno ai cinquemila operai. Oggi ce ne sono poco meno di mille, con una incidenza di circa -80% in vent’anni (e si parla soltanto di lavoratori diretti, senza includere il terziario). Di questi mille circa 600 erano in cassa integrazione già nel 2009. Ma Muolaye ci ha spiegato coi fatti che l’arte della lavorazione delle perle può e deve innovarsi, reinventarsi grazie alla contaminazione tra culture e alla rete.

Di fatto oggi grazie ad Internet si moltiplicano in Italia le imprese artigiane aperte dagli immigrati. La Fondazione Leone Moressa ha fotografato da pochi giorni ben 454mila aziende gestite da stranieri che riescono a produrre 76 miliardi l’anno, pari al 5,5% dell’intera ricchezza prodotta a livello nazionale. Sono addirittura il 7,4% le imprese gestite da immigrati in Italia. Così hanno dichiarato i ricercatori della Fondazione Leone Moressa: “L’iniziativa imprenditoriale degli stranieri ricopre un ruolo fondamentale nella creazione della ricchezza. Le imprese gestite da stranieri assumono personale, pagano le imposte, contribuiscono alla crescita complessiva del sistema nazionale, anche in periodo di crisi”.

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