Sono una quarantina gli indagati per i crolli dei capannoni in cui, nel sisma del 29 maggio scorso, hanno perso la vita 11 persone tra cui nove operai, un imprenditore e un ingegnere a Medolla, Mirandola, San Felice e Cavezzo. Lo ha reso noto oggi il procuratore capo di Modena, Vito Zincani, titolare dell’inchiesta sul terremoto.

Zincani domani mattina a Bondeno (Ferrara) sarà sentito dalla commissione parlamentare di inchiesta, che già oggi pomeriggio farà alcuni sopralluoghi nei capannoni crollati nel Modenese. Le ipotesi di reato sono disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose.

Gli indagati sono i proprietari, i progettisti e gli esecutori dei lavori dei prefabbricati che non hanno retto al sisma. La Procura ha già incaricato un esperto, l’ingegner Trombetti, che in 90 giorni dovrà stabilire le cause dei crolli. Gli indagati, a loro volta, potranno nominare un consulente di parte.

Intanto una scossa di terremoto di magnitudo 2.2 è stata registrata all’1:31 nelle zone terremotate dell’Emilia, tra le province di Modena e Ferrara.

Secondo i rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 10 km di profondità ed epicentro in prossimità del comune modenese di Finale Emilia e di quelli ferraresi di Bondeno e Sant’Agostino.

Una scossa che arriva nel primo giorno di scuola dove, tra enormi difficoltà, sono riprese le lezioni. ”Oggi non abbiamo tutte le scuole ricostruite, le avremo entro metà ottobre. Alcune scuole fanno i doppi turni, altre hanno fatto spostamenti in avanti, ma era importante ripartire il 17 settembre”, ha detto l’assessore regionale alla scuola dell’Emilia Romagna, Patrizio Bianchi, in diretta web da Cavezzo, tra le aree modenesi più colpite dal terremoto di maggio, dove ha aperto il nuovo anno scolastico fra i bimbi della scuola primaria ospitati in una struttura sportiva.

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