Decine di migliaia di litri di cherosene sversati nel canale di scolo delle acque piovane vicino ad un centro abitato. E’ successo il 3 settembre a Campo Ascolano vicino a Pomezia (provincia di Roma). Il fosso che dall’Aeroporto militare di Pratica di M. arriva al mare, si è riempito ad un tratto di un liquame nero dall’odore acre. Da lì si sono sprigionati vapori fortissimi che hanno intossicato diverse persone. A segnalarlo sono stati gli stessi abitanti che hanno chiamato la polizia, la protezione civile e i vigili urbani. “Era come avere la testa infilata dentro una tanica di benzina, non riuscivamo a respirare” raccontano i residenti ai microfoni de ilfattoquotidiano.it “inoltre c’è stata una moria incredibile di animali (nutrie, volatili, pesci) che popolano il fiumiciattolo“. Ma nonostante la bonifica effettuata il giorno stesso, grandi macchie oleose di cherosene costellano ancora oggi il canale. Il responsabile dell’inquinamento, per sua stessa ammissione, è l’Aeroporto militare Pratica di Mare. “E’ successo un guasto ai sistemi di sicurezza dei serbatoi che dovrebbero essere all’avanguardia” ci racconta Marco Mesturini consigliere comunale Pd di Pomezia. “Non è la prima volta che succede, nel giugno del 2008 ci fu un episodio analogo, anzi più grave. E allora – continua – ottenemmo soltanto delle scuse da parte dell’Aeronautica militare” ci racconta Lucia presidente del Comitato di quartiere Campo Ascolano che aggiunge “quello che l’aeroporto fa non si può mai sapere. E’ assurdo, noi cittadini siamo sempre gli ultimi ad essere informati, se ci fosse una reale emergenza ambientale con questa burocrazia e questa leggerezza saremmo spacciati”  di Irene Buscemi

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