Dubbi di costituzionalità, di merito e di copertura. Il “decretone” Balduzzi sulla mini-riforma della sanità non c’è ancora e già si arena prima di entrare in consiglio dei ministri, in programma venerdì prossimo. Durante il “pre-consiglio” dei ministri alcuni dicasteri hanno sollevato questioni di diverso tipo. Spetta ora al presidente del Consiglio Mario Monti decidere se spacchettare il testo (in un decreto e in un ddl) o se rinviare tutto. “Normali discussioni”, vengono definite al ministero della Salute: Balduzzi, si sottolinea, c’è “grande serenità”.

“L’ipotesi era di portare il decreto al Cdm di venerdì 31 e resta il mio impegno” ma, aggiunge Balduzzi al Tg3, “se ci fosse qualche cambiamento e qualche dilazione di qualche giorno per ragioni tecniche non sarebbe un problema”. In ogni caso il ministro confida “nell’approvazione il più presto possibile”.  I problemi non sono di “divisioni del governo” ma “questioni tecniche”, prosegue evidenziando che “gli uffici legislativi hanno avviato l’ultima discussione” sul decreto che è “importante e con molti profili che si prestano a una discussione nella massima serenità”. “Il testo – ha spiegato il ministro – ha una sua compattezza ed è da tempo dell’attenzione sia dell’opinione pubblica che delle amministrazioni interessate”. Ora si tratta “disposizione per disposizione” di trovare “quale sia la soluzione migliore sotto ogni punto di vista”.

Balduzzi replica anche alle critiche sulla tassa sulle bibite. “Nessun stato etico e nessuna ingerenza nella libertà individuale – precisa – I pubblici poteri devono non solo lanciare un campanello di allarme ma anche adottare delle soluzione le più idonee per proteggere soprattutto i minori”. “Come del resto gia’ avviene – ha aggiunto – in paesi a grande tradizione liberale. I pubblici poteri si preoccupano di responsabilizzare il più possibile i cittadini soprattutto i più giovani, i minori in ordine alle problematicita’ di alcune dipendenze come tabagismo e alcol oltre a quelle nuove come la dipendenza da gioco d’azzardo patologico”.

Durante la riunione del pre-Consiglio, cioè l’incontro dei “tecnici” che precede il consiglio dei ministri, i dirigenti di alcuni dicasteri hanno sollevato diverse riserve. In particolare, rilevano fonti ministeriali, sono stati espressi dubbi di costituzionalità, di merito (in particolare sulla tassazione delle bibite gassate e zuccherate) e di copertura (da parte del ministero dell’Economia).

Del problema è stato investito il presidente del Consiglio che ora dovrà decidere se portare comunque il testo in Consiglio dei ministri venerdì prossimo (in questo caso si starebbe valutando l’ipotesi di spacchettare il provvedimento in due: un decreto per la parte non problematica e un disegno di legge per quelle norme su cui sono state sollevate le riserve) o se sia invece preferibile rinviare il dossier, nella speranza di superare l’impasse. Secondo altre fonti, invece, si starebbe valutando anche la possibilità di approvare il testo “salvo-intese”, la formula usata in Cdm per quei provvedimenti per i quali non c’è ancora un testo definitivo.

Fra i nodi, la questione dei finanziamenti per gli ambulatori h24 e il Programma nazionale per la non autosufficienza, che “potrebbe essere spacchettato e rinviato a un decreto ad hoc”. La questione verrà affrontata in una riunione interna a Palazzo Chigi, in programma giovedì. Servirebbe un testo più snello, perché solo alcuni aspetti meriterebbero una decretazione d’urgenza. 

 

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