“Il carico fiscale sulle persone fisiche e sulle imprese in Italia è senz’altro eccessivo, ma in questo momento l’attenzione per il riequilibrio della finanza pubblica non può essere allentata”: parola del premier Mario Monti, che ha diramato una nota ufficiale per smentire che il governo ha allo studio una riduzione dell’Irpef.

Il riferimento è a quanto pubblicato ieri da la Repubblica, che – come si legge nella nota stampa del governo – in prima pagina titolava ‘Monti studia il taglio dell’Irpef’. “Non ho voluto smentire il giorno stesso, per non amareggiare il Ferragosto degli Italiani –  ha detto il presidente del Consiglio – Per serietà, devo però precisare che il governo non ha attualmente allo studio un provvedimento di questo genere. Il carico fiscale sulle persone fisiche e sulle imprese in Italia – ha spiegato il premier – è senz’altro eccessivo, ma in questo momento l’attenzione per il riequilibrio della finanza pubblica non può essere allentata”.

Il capo dell’esecutivo tecnico, inoltre, ha spiegato meglio i motivi dell’impossibilità sua e della sua squadra a ridurre la pressione fiscale: “Fin dall’inizio del suo mandato il governo, con il costante ed essenziale appoggio del Parlamento, pur avendo dovuto fronteggiare una grave emergenza, ha avviato riforme strutturali dell’economia e dello Stato che renderanno possibile conseguire un bilancio strutturalmente in pareggio (condizione per uno sviluppo economico e sociale sostenibile) pur con minori imposte – ha precisato il Professore – Un fisco meno gravoso è una sacrosanta esigenza per i contribuenti onesti. Renderlo concretamente possibile, senza fare promesse irrealizzabili, è un obiettivo tra i più importanti per il governo. Ma prima che la politica di risanamento e di riforma venga consolidata, se possibile anche con radici che ne rendano probabile la prosecuzione con i governi che verranno, iniziare a distribuirne i benefici (ad esempio riducendo l’Irpef) sarebbe prematuro. Quando una tale prospettiva verrà delineata e sarà considerata credibile anche dai mercati – ha concluso Monti – ipotesi di un minore carico fiscale saranno non solo auspicabili, ma concretamente realizzabili”.

La Repubblica tradita

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