Non avete più perso un file (o una ricetta) importante da quando avete scoperto Evernote? Avete abbandonato senza rimpianti le insidiose chiavette usb a favore di Dropbox? Il vostro smartphone è una miniera di applicazioni adatte a ogni aspetto del quotidiano e se per caso lo perdete poco male perché tanto è tutto sincronizzato sulla nuvola? Se la vostra risposta è si a tutte e tre le domande (ma basta anche a due) non c’è dubbio: siete una Girl Geek, una donna assolutamente pazza per la tecnologia.

Girl Geek si nasce o si diventa: come racconta Luigina Foggetti, editor del magazine www.girlgeeklife.com, “Anche la segretaria di uno studio medico può essere geek: abbandona il fax in favore di scanner ed e-mail, usa calendari digitali condivisi per gestire gli appuntamenti”. Luigina però la passione per la tecnologia l’ha sviluppata da piccola, grazie a genitori e fratelli decisamente smanettoni. Crescendo ha poi scoperto che la tecnologia può essere una grande risorsa: “Con le app giuste sullo smartphone – dice la Foggetti – riesco, nello stesso momento, a prendere un caffè con un’amica, fare un bonifico e mandare documenti al commercialista”. Sia chiaro dunque: la Girl Geek non è né una secchiona né un uomo mancato, ma una donna attiva che usa la tecnologia per amalgamare lavoro, famiglia e tempo libero.

Le donne geek da qualche anno si sono organizzate: l’idea è venuta a Sarah Blow, una software engineer londinese che, nel 2005, stanca di ritrovarsi in nettissima minoranza alle conferenze tecniche e di essere trattata con condiscendenza dai colleghi maschi, decise di organizzare una cena per donne che lavoravano nell’It. Nacquero così le Girl Geek Dinners, iniziativa che in Italia approda nel 2007. La prima cena fu organizzata a Milano e fu un successo. Da allora, racconta Morena Menegatti, organizzatrice delle GGD, “abbiamo raggiunto, nella sola Milano, la cifra record di duemila iscritte, mentre nel nostro profilo Google+ abbiamo oltre 30mila follower, anche uomini”. Già, come la mettiamo con gli uomini? “Alle nostre cene sono ammessi con moderazione – dice Menegatti – non possono iscriversi ma possono essere ospiti di una donna: una scelta precisa perché loro, da più tempo nel settore, hanno avuto modo di organizzarsi. Adesso è il nostro turno”.

Alle GirlGeekDinners si parla un po’ di tutto: da temi più tecnici come l’open source ad argomenti più facili, ad esempio come scegliere le migliori applicazioni per organizzare la giornata. Ogni cena ha un tema preciso e relatrici esperte per approfondirlo. “Ci sono anche però – continua Menegatti – cene a tema libero che servono per fare networking, creando una rete di competenze e contatti professionali”

Le partecipanti alle GGD hanno un’età compresa tra i 23 e i 45 anni, la maggioranza di loro gestisce blog personali, spesso sono professioniste del settore, ingegneri, software analysts, programmatrici, anche se, sottolineano, “non ci sono professioni geek ma modi di lavorare geek”.

Per le Girl Geek (attenzione a non invertire i termini!) la tecnologia non ha sesso, ma tra donne e uomini cambia l’approccio: “Le donne – dice ancora Menegatti – sono più oggettive, sperimentano, considerano e poi prendono una decisione su cosa sia davvero utile. Gli uomini invece tendono a innamorarsi e a umanizzare la tecnologia, dando magari un nome al proprio computer… un po’ come succede per le automobili”. 

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