Un nome ecumenico, “Uomini nuovi per una società di uguali e partecipi”, e uno slogan preso in prestito direttamente dal profeta Isaia, “il lupo dormirà con l’agnello”. In questo modo i sacerdoti siciliani tornano a fare politica in prima persona, dopo quasi cent’anni dalla fondazione del Partito Popolare da parte di don Luigi Sturzo. In Sicilia, la campagna elettorale per le elezioni regionali dell’ottobre prossimo si anima infatti di una nuova lista, fondata e coordinata da una ventina di sacerdoti delle parrocchie di Palermo. Nessun prete tra i candidati ad un seggio all’Assemblea Regionale Siciliana, ma soltanto laici osservanti della dottrina della Chiesa e dei precetti del Vangelo. Il programma della lista è stato formalizzato davanti ad un notaio il 30 luglio scorso ed il simbolo – un lupo e un agnello in riferimento proprio alla frase del profeta Isaia scelta come slogan – è stato già depositato alla Camera di Commercio. Tra le prime proposte che saranno fatte dal “movimento con la tonaca” l’abbassamento degli stipendi dei parlamentari.  

Leader dell’iniziativa don Luigi Lupo, parroco della chiesa palermitana di Sant’Eugenio Papa e membro del consiglio presbiteriale dell’arcidiocesi di Palermo, scelto direttamente dal cardinale Paolo Romeo. “C’è scritto nel Vangelo, lo ha detto il Papa: anche la Chiesa deve impegnarsi in prima linea nella politica – ha spiegato il sacerdote – il movimento nasce da una risposta della comunità cristiana all’appello di Papa Benedetto XVI e poi anche a ciò che è scritto nella Bibbia: il cristiano non può rimanere indifferente ai bisogni concreti dei fratelli, com’è scritto per esempio nella parabola dei pani e dei pesci. Bisogna provvedere anche a bisogni materiali. Non ci può essere separazione all’interno dell’uomo fra componenti religiose e profane”. Lupo, che alcuni anni fa era stato decorato con una benemerenza civica dall’ex presidente forzista della provincia di Palermo Francesco Musotto, ha confidato che i sacerdoti palermitani pensavano da qualche tempo all’impegno politico: “Da alcuni anni la nostra comunità ha cercato di formarsi e quest’anno abbiamo pensato di provare a formare delle liste per le regionali”.

E adesso, ad un mese dalla chiusura delle liste, per il leader del movimento dei sacerdoti è tempo di cercare sostenitori e candidati: ”Stiamo diffondendo il movimento in altre comunità di Palermo e provincia, vediamo chi aderirà ma siamo fiduciosi”. E mentre si aspetta una risposta ufficiale della Cei all’iniziativa di Lupo – che ha annunciato la creazione della lista in una lettera inviata a tutti vescovi – è iniziato il toto nomi anche per la lista dei parroci: chi appoggeranno come presidente della Regione? Don Lupo ha glissato: “I nomi li sceglieremo insieme alla nostra comunità e non è nemmeno detto che riusciremo a farcela per le regionali. Il tempo è poco”.  In ogni caso, nonostante il movimento sia stato fondato da una ventina di parroci, la campagna elettorale non dovrebbe superare il sagrato delle chiese. ”Le messe non diventeranno dei comizi elettorali questo è sicuro – ha specificato don Lupo – ma l’impegno politico di ogni membro della comunità non va nascosto, fa parte della sua persona. Non possiamo restare indifferenti ai bisogni temporali dell’uomo”. E così sia. 

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